L’ambizione del neonato partito è grande: scompaginare sia il centrosinistra che il centrodestra, rimescolare le alleanze e creare un’ampia area moderata e riformista, senza populisti e sovranisti.
Non è un’operazione semplice: crea problemi a tutti e richiede una capacità di leadership che Calenda deve costruire, scrollandosi di dosso l’immagine di un solista orgoglioso della sua bravura.
Analogie e differenze con con Renzi
Calenda chiude ad ogni ipotesi di collaborazione con il M5S. Anche Renzi è su questa linea. Entrambi pressano Letta affinchè rompa con Conte. Ma le loro strade sono diverse. Difficilmente Azione e Italia viva faranno fronte comune. Calenda ha creato un asse con Più Europa Insieme nei sondaggi sono intorno al 6%. Renzi è incollato a poco più del 2% e sembra voler cercare alleanze tra i fuoriusciti di Forza Italia. Marciano separati. Ma entrambi puntano a ridisegnare gli attuali schieramenti. Se le loro strategie saranno complementari e non in concorrenza qualche obiettivo potrebbero raggiungerlo
Problemi per il centrosinistra
La pregiudiziale di Calenda contro l’alleanza con il M5S crea sicuramente problemi a Letta che ancora la difende, anche se con qualche dubbio in più dopo le piroette di Conte nella vicenda Quirinale. Se la legge elettorale non cambia questo è un problema serio per il Pd nei collegi uninominali nei quali servono sia i voti dei 5S che quelli di Calenda per vincere. Con un sistema elettorale proporzionale tutto sarebbe più facile.
Le sfide al centrodestra
Calenda pone una pregiudiziale nei confronti di Fratelli d’Italia e punta a staccare dal centrodestra sia Forza Italia sia una Lega a trazione Giorgetti.
Uno scenario che segnerebbe la fine di uno dei due poli del sistema politico italiano con uno spostamento verso l’area moderata di gran parte delle forze politiche. Al momento non è all’orizzonte.
Il laboratorio del Governo Draghi
Se Calenda vuol davvero costruire questa complessa strategia deve creare all’interno della coalizione che sostiene Draghi un fronte moderato che marci compatto e riesca a isolare sia il M5S che la linea di Salvini. E’ questo il terreno concreto su cui si può valutare se i disegni politici di Calenda possono fare passi avanti o sono destinati a rimanere un astratto schema politico.