sabato, 16 Novembre, 2024
Economia

Visco: “Cala il peso del debito, ora tempestiva attuazione Pnrr”

Un’altra grave crisi, forse, alle spalle e un futuro a cui guardare con ottimismo. È questa la premessa di Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia, nel suo discorso al 28° Congresso degli operatori dei mercati finanziari, organizzato da Assiom Forex a Parma. Le banche hanno recitato un ruolo importantissimo e “hanno aiutato a superare le difficoltà” anziché contribuire ad aumentarle.

Visco ha dunque posto l’accento sulla condizione in Italia “non negativa del complesso bancario”, pur sottolineando “casi di fragilità, principalmente presso banche di dimensione medio-piccola e con un modello di attività tradizionale. Per molte di queste a una bassa qualità del credito si sommano difficoltà nel contenimento dei costi e nel rispondere alle sfide dell’innovazione tecnologica”. Il tutto mentre in Europa si lavora a “un regolamento volto a disciplinare i mercati delle cripto-attività e un “regime-pilota” per la definizione di deroghe temporanee alla legislazione europea, così da consentire l’offerta controllata di servizi di negoziazione e di regolamento di strumenti finanziari attraverso infrastrutture di mercato basate sulla DLT”.

“Il previsto rallentamento degli acquisti netti di titoli da parte della BCE nel corso di quest’anno e la loro eventuale sospensione non sono tali da giustificare, in Italia, un significativo peggioramento delle condizioni di finanziamento sul mercato obbligazionario”, ha sottolineato il governatore della Banca d’Italia.

“Il peso del debito pubblico si è ridotto in misura marcata e, rispetto a previsioni che lo vedevano prossimo al 160 per cento del PIL alla fine del 2021, sarà verosimilmente di circa 10 punti percentuali più basso – ha proseguito Visco -. La tendenza alla riduzione dovrà proseguire nei prossimi anni. Un contenuto rialzo dei tassi di mercato non avrà effetti rilevanti sul costo del debito, la cui vita media è di poco inferiore agli otto anni. Se la politica di bilancio saprà garantire il graduale riequilibrio dei conti e il PNRR troverà attuazione tempestiva, piena ed efficace, l’eventuale aumento dei tassi di interesse sarà compensato dal ritorno dell’economia su sentieri di crescita più elevati in modo duraturo”.

Nonostante le stime di inflazione al 2 per cento nel 2023, “le tensioni sul fronte energetico non si sono ancora allentate. Anche se è probabile che la prevista riduzione dell’inflazione trovi conferma nei prossimi mesi, i rischi di un disancoraggio delle aspettative e di avvio di rincorse tra prezzi e salari, di cui pure al momento non vi è evidenza, vanno attentamente monitorati”.

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