Individuare metodologie innovative per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer. È questo l’obiettivo del Progetto Mental che verrà realizzato grazie alle donazioni dei contribuenti attraverso il 5×1000 all’Enea. Il progetto verrà sviluppato da un team composto da sei ricercatrici del Laboratorio Tecnologie Biomediche dell’Agenzia e punta a sviluppare metodologie non invasive di diagnosi precoce e a basso costo da validare in una platea più ampia di pazienti per contribuire al controllo di questa malattia. Alla base del progetto c’è l’associazione, riconosciuta, tra le alterazioni del microbiota intestinale con conseguente alterazione delle caratteristiche molecolari del campione fecale e l’insorgenza di patologie neurodegenerative.
Da qui l’obiettivo di identificare un panel di proteine e/o microRNA attraverso un esame multi-omico (proteoma e miRNoma) di campioni fecali di pazienti con diverso grado di severità di Alzheimer; quest’ultimo aspetto verrà sviluppato in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia di Roma. “Questo progetto ha ampie potenzialità per un rapido trasferimento tecnologico nella filiera biomedica e biotecnologica, a vantaggio dei cittadini e del SSN che potrà disporre di strumenti diagnostici innovativi. I risultati ottenuti avranno potenzialmente un forte impatto sulla pratica clinica per contribuire al controllo di una malattia a così alto impatto sociale – sottolinea Barbara Tanno, responsabile scientifico di Mental -. Ad oggi, infatti, le aspettative di prevenzione, diagnosi precoce e cura di questa malattia, così come delle principali patologie neurologiche e neurodegenerative sono pressoché completamente disattese”.
“Mental si inserisce nel più ampio contesto del PNRR 2021-2027 e del cluster Health di Horizon Europe che identificano come prioritario “lo sviluppo di nuovi marcatori non invasivi prognostici/diagnostici di malattie neurodegenerative attraverso programmi di ricerca ed innovazione” e, nel complesso, lo sviluppo di bio-marcatori di patologie neurodegenerative, mediante utilizzo delle scienze omiche, delle nanotecnologie e delle nuove tecnologie di imaging avanzato sono ritenute tra le tematiche prioritarie su cui concentrare le risorse economiche destinate alla ricerca”, aggiunge la Responsabile del Laboratorio Tecnologie Biomediche, Mariateresa Mancuso.