Nell’editoria quotidiana e periodica, i ricavi registrati dalle principali imprese nel 2020 sono stati pari a 3,28 miliardi di euro, in flessione del 14,6% rispetto al 2019.
Depurando l’attività estera svolta da alcuni editori, nel 2020, il fatturato del mercato italiano si è ridotto del 12,9% rispetto al 2019. In dettaglio, i ricavi editoriali sono scesi del 10,4%, mentre quelli pubblicitari del 17,3%. E’ quanto emerge dai dati del focus dell’Agcom sui bilanci delle società.
Il margine netto nel 2020, rispetto all’esercizio precedente, ha subìto una brusca riduzione, passando da +0,5% a -5,8%.
In rapporto al patrimonio netto, il risultato di esercizio è passato dal +3,4% del 2019 al -5,3% del 2020. Gli addetti delle principali imprese del settore sono meno di 11.000 nel 2020, con una flessione di circa 800 unità rispetto al 2019.
Nel settore televisivo, i ricavi complessivi registrati nel 2020 dalle imprese analizzate hanno avuto una flessione dell’8,7% rispetto al 2019. Superiore alla media è risultata la riduzione per Mediaset (-9,2%) e Sky (intorno al -10%), mentre la Rai limita al -5,4% la diminuzione degli introiti complessivi, con il canone che flette del 4% e la pubblicità del 6,5% ).
Tra il 2016 ed il 2020 il margine netto (Ebit) di tutti gli operatori considerati nell’analisi è risultato mediamente negativo per oltre 1 miliardo di euro (-2,3% dei ricavi), con un forte peggioramento nell’ultimo esercizio contabile analizzato (-10,2%).
In rapporto al patrimonio netto il risultato di esercizio 2020 mostra un valore negativo (-2,0 in media) con un consistente flessione nel 2020 (-13,5%). Il rapporto tra cash flow operativo e ricavi nel 2020 mediamente risulta pari al 12,8%.
Le diverse modalità di contabilizzazione della spesa in contenuti e diritti televisivi determinano valori assai differenziati tra gli operatori di settore considerati nell’analisi.
Si stima inoltre che la spesa complessiva per produzione di contenuti e acquisizione di diritti (contabilmente composta da investimenti e specifiche poste contabili registrate nei costi operativi) sia valutabile, nel 2020, in oltre il 50% dei ricavi.
I dipendenti delle imprese analizzate, nell’intero periodo considerato, risultano in flessione di oltre 1000 unità rispetto al 2016, e si attestano a poco più di 21.000 unità a fine 2020 (di cui oltre 12.600 Rai; circa 3.200 Sky; 3.400 dipendenti in Italia del gruppo Mediaset), in linea con i complessivi livelli occupazionali del 2019.