Non è stato previsto nessun fondo di indennizzo per tutti i proprietari di case che, per via della pandemia, non possono liberare le loro abitazioni dagli inquilini morosi, nell’ultima legge di Bilancio, che pur ha visto una pioggia di micro interventi clientelari e localistici nel cosiddetto provvedimento “mancia” ( come quella che si dà ai poveri) assegnato ai vari gruppi politici che ne hanno usufruito a piene mani senza che i soliti moralizzatori dicessero qualcosa e/o si scandalizzassero trattandosi di abitudini – si diceva – da Prima Repubblica.
Sono stati previsti infatti solo 10 milioni di euro esclusivamente per chi ha subito una violazione del domicilio o l’invasione di terreni e immobili (i possessori di unità immobiliari residenziali non utilizzabili a causa della violazione degli articoli 614 comma 2 e 633 del Codice penale). All’intestatario dell’immobile occupato abusivamente, spesso con la forza, verranno rimborsate le sole tasse sulla casa fino al momento in cui l’immobile non sarà liberato.
In Italia si stima che le case occupate siano circa 50.000. Di queste, 31.000 fanno parte dell’edilizia residenziale pubblica, mentre le altre appartengono ai privati. Per questi, però, i requisiti per ottenere i fondi non sono ancora noti. Occorrerà un decreto del ministero dell’Interno che andrà adottato entro 60 giorni dall’approvazione della legge di bilancio.
Quel che è certo, in ogni caso, è che resteranno così senza alcun aiuto le migliaia di proprietari di case – spesso piccoli – vittime della morosità dei loro inquilini, che continuano a vivere la terribile ingiustizia per il blocco degli sfratti, che consente anche ad un moroso incallito, che non paga l’affitto e le spese condominiali da anni, di non restituire la casa, pur avendo una esecuzione di sfratto emessa da un tribunale, quando non si conosceva neanche l’esistenza del Covid.
Naturalmente il continuo e inaccettabile blocco degli sfratti non fa altro che tutelare questi cattivi pagatori ed incentivare la morosità. Esiste infatti una notevole differenza tra coloro che non possono pagare un affitto perché hanno perso il lavoro per la pandemia e coloro che non pagano da anni: sarebbe stato necessario distinguere le situazioni. In pratica andrebbero analizzate le diverse condizioni di chi possiede l’appartamento, di chi è moroso, di chi è occupante abusivo, di chi non paga perché è rimasto senza reddito. Insomma c’è sfratto e sfratto. Perché si continua a mettere sullo stesso piano un approfittatore abusivo e un inquilino onesto in oggettive difficoltà economiche?
Se si fosse voluto aiutare con la legge di Bilancio gli inquilini onesti in situazione di reale necessità, si sarebbe dovuto o potuto intervenire con un apposito fondo al quale attingere indennizzi adeguati per proprietari o contributi da assegnare agli stessi affittuari, tutelando da una parte il proprietario di case e dall’altra il conduttore indigente.