“Il tema del lavoro irregolare, dello sfruttamento tramite caporalato, è molto serio soprattutto in agricoltura ma non solo, sia in campagna che in città, attraverso i caporali tecnologici digitali. Noi come Cnel abbiamo sostenuto la legge del 2016 che però è solo di repressione, utile ma non sufficiente. Adesso invece questa serie di iniziative dei ministeri e della Regione Lazio affronta il problema come si deve da vari punti di vista, fornendo delle alternative allo sfruttamento”. Lo ha detto il presidente del Cnel, Tiziano Treu, in occasione del convegno “Qualità del Lavoro in Agricoltura”.
“Una delle condizioni anche richieste dell’Europa per avere gli aiuti è che si rispettino gli standard del lavoro e di trattamento dei principali contratti. Sulla base dei conti c’è il sospetto fondato che si sfrutti il lavoro e vengono fuori dei prezzi assolutamente incredibili – ha aggiunto -. Questo di oggi è un impegno importante ma deve continuare. Dato che noi abbiamo 5 milioni di piccole aziende in Italia non si possono controllare ogni giorno tutte. La mappatura dei rischi è fondamentale. Questo è un anno del piano in cui si vedono i risultati concreti. L’anno scorso hanno impostato le coordinate, le regole, adesso bisogna che arrivino i risultati e che siano in linea con la legalità”.