Un crollo che tocca un settore tra i più sensibili della immagine dell’Italia. Si tratta della moda, icona dorata di un Made in Italy che oggi stenta a recuperare il terreno perso in due anni di pandemia. A sottolineare le criticità del settore è il Presidente di Confartigianato Moda Fabio Pietrella. L’occasione la trasmissione di approfondimento “Sportello Italia”.
La crisi continua
Le difficoltà del settore moda coinvolgono 55 mila imprese impegnate a realizzare prodotti di qualità. “Le imprese della moda”, ha sottolineato Fabio Pietrella, “creano lavoro per 309mila addetti e 36mila aziende
artigiane con 157mila addetti, sono quelle che stentano di più a recuperare il terreno perduto a causa non soltanto della pandemia”.
Energia e concorrenza sleale
Il Presidente di Confartigianato Moda ha calcolato anche come gli aumenti esorbitanti dell’energia hanno creato una situazione di gravissima difficoltà. Ma ci sono anche altri elementi avversi. “Rincari
di energia e materie prime e della concorrenza sleale del sommerso” elenca Fabio Pietrella, “Secondo i dati dell’Ufficio studi di Confartigianato citati nel corso del programma, a settembre 2021 la
produzione dei settori della moda è inferiore del 22% rispetto al 2019 e”, conclude l’esponente di Confartigianato, “per quanto riguarda le esportazioni delle imprese della moda, sono inferiori del 6,8% rispettoal 2019”.