mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Assediato dal Partygate, Johnson non molla

Il governo Johnson è da settimane in trincea. Lo scandalo partygate avanza come una valanga raccogliendo detriti e nuovi dettagli.

La polizia apre un’indagine

Martedì la polizia ha annunciato di aver aperto un’indagine penale sulle diverse feste tenute a Downing Street durante il lockdown. Trattandosi di violazioni delle norme anti-covid allora in vigore, la polizia ha precisato che in caso di colpevolezza dovrà limitarsi solamente a consegnare delle multe. Nonostante ciò, avere un Primo Ministro sotto indagine e a rischio di essere sanzionato per aver violato le sue stesse leggi potrebbe essere la fine politica di Boris Johnson.

Johnson risponde

Johnson tuttavia non intende fare passi indietro. Nella tradizionale seduta di Prime Minister’s Questions mercoledì scorso, Johnson ha respinto al mittente tutte le richieste di dimissioni – ed erano tante – provenienti da deputati Laburisti, del Partito Nazionale Scozzese, e anche qualcuno tra i Conservatori. In una seduta, quella di mercoledì, infuocata e ricca di botta-e-risposta taglienti, che ha visto Johnson accusato di essere un bugiardo, un leader non all’altezza e, soprattutto, un primo Ministro indagato dalla polizia, Johnson è rimasto impassibile. Anzi, le sue riposte si sono fatte più scontrose e ironiche più i suoi avversari lo incalzavano. In mezzo alla bolgia Johnson si trova perfettamente a suo agio. Pur avendo dalla sua i fatti e un’opinione pubblica ai ferri corti con il Primo Ministro, il leader Laburista Starmer non è riuscito ad essere incisivo abbastanza, ogni suo colpo smorzato e deviato da Johnson.

Johnson sopravvivrà al passaggio della valanga? Per molti si. Il Primo Ministro non è nuovo a scandali e accuse di ogni tipo. E ogni volta che sembra in pericolo di precipitare si riprende sempre. Johnson è un animale politico estremamente fluido, capace di adattarsi ad ogni situazione. Ma la sua peculiarità è un’altra: il suo personaggio da giullare. Johnson stesso rivelò questa tecnica in un’intervista nel lontano 2006: “Ho una brillante nuova strategia, quella di fare così tante gaffe che nessuno sa più su quale concentrarsi, così smettono di fare notizia. Devi bombardare i media con così tante gaffe, cospargere i loro avamposti con così tante gaffe, che vanno in confusione”.

Di questo Johnson è maestro. E parte del motivo per cui, almeno fino adesso, questa tecnica ha funzionato, è che Johnson ha costruito la sua immagine pubblica e il suo personaggio politico in parte proprio grazie agli scandali e le gaffe. Di fatto, molte persone non riescono a distinguere se Johnson ha commesso un errore o se è semplicemente stato sé stesso. La sua retorica reboante e il suo populismo sfacciato ormai non fanno più notizia. Dunque, paradossalmente, i suoi oppositori, attaccandolo, ci guadagnano poco.

Il leader del partito nazionalista scozzese Ian Blackford ha accusato Johnson di essere troppo occupato a mangiare torte mentre la gente soffriva, riferendosi alla festa di compleanno organizzata per lui in pieno lockdown a Downing Street. Johnson, in risposta, dopo aver guardato Blackford robusto di corporatura, ha detto “Non so chi di noi due ha mangiato più torta signor speaker”.

Tutta Westminster attende le indagini della polizia. Johnson, intanto, si prepara a schivare il prossimo colpo.

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