venerdì, 15 Novembre, 2024
"Direttore ti scrivo..."

Lettera aperta al Presidente Mattarella

Gentile Direttore,
tramite il suo giornale vorrei far giungere questo messaggio al Capo dello Stato.

Signor Presidente della Repubblica, gli italiani di buona volontà ringraziano, perché ha voluto consentire loro di uscire dalla mediocrità e dallo squallore offerto da un parlamento ed una classe politica che non è stata capace quantomeno di proporre una persona degna come Lei a rappresentare il paese. O meglio, di persone più che degne ne sono state proposte, anche a loro insaputa, in un gioco volgare che per fortuna non ne ha minato le reputazioni. Sì, perché questo paese ha più profili e molte più intelligenze di quelle che pensano coloro che, da destra a sinistra e ritorno, hanno in questi giorni “giocato a flipper” con l’intelligenza e la pazienza degli italiani, usando dolosamente quei poteri conferiti ingenuamente dai cittadini stessi per perpetrare azioni lesive della democrazia a fini personali. Signor Presidente della Repubblica, con l’entusiasmo di rivederLa ancora, insieme al Presidente del Consiglio, a difendere l’onore e il prestigio dell’Italia, così come peraltro richiesto dai rappresentanti di governo delle principali potenze mondiali, siamo però ora a pregarLa, col cuore in mano, di formulare un rimbrotto risoluto e deciso, che solo una personalità del Suo livello può permettersi di fare, a questi ragazzacci della politica. Il paese ha bisogno della Sua guida sicura, a sostegno di un governo che tanto ha fatto, si’, ma troppo ancora deve fare, di fronte a problemi talmente seri da far gridare all’incoscienza per coloro che in questi giorni vi hanno pretermesso le scaramucce  e le beghe ordite nei ristoranti del centro di Roma. La capitale che ha visto chiudere 20000 esercizi e imprese per colpa non solo della pandemia, ma di regole avventate e inutili che continuano a terrorizzare chiunque voglia entrare in un negozio o un ristorante. Abbiamo bisogno di serenità, di volti umani, rassicuranti e senza mascherine, che ci parlino, sorridano, e dicano cose finalmente veritiere, nonché possibilmente ottimistiche sul futuro che attende i nostri figli, le nostre imprese, le attività economiche, quando ogni virus, comunque denominato, inevitabilmente e a breve ci lascerà liberi. Signor Presidente della Repubblica, le siamo debitori anche perché siamo sicuri che saprà e vorrà far capire, con i poteri che la Costituzione già le dà (senza che la si stravolga, come qualcuno vorrebbe), che Parlamento e Governo sono dei cittadini, e non di chi vi abita. Tutti coloro che abbiamo anche noiosamente visto girare e rigirare a vuoto, cercando soluzioni che evidentemente non c’erano, dovranno assolutamente evitarci, senza se e senza ma, di inaugurare ora il gioco del risiKo partitocratico. Delle colpe e delle responsabilità, che ovviamente sono di tutti, nessuno escluso. Quando si stravolgono di fatto le regole della buona politica, arte nobile della amministrare e del governare la cosa pubblica, bisogna avere il buon senso di stare zitti e mettersi finalmente al lavoro per fare in modo che gli ostacoli di cui parla l’articolo 3 della nostra carta costituzionale possano essere rimossi, e non continuare ad affastellarsi sul cammino dei cittadini italiani che vogliono ed hanno il diritto di pari dignità di fronte alla legge, all’economia, alla salute, al lavoro, alla decente sopravvivenza. Tanti auguri, Presidente Mattarella, nella certezza della Sua vicinanza concreta a tutti noi.
*Prof. Avv. Ranieri Razzante, Direttore CRST
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