È necessario invertire la tendenza attraverso una grande formazione e una prospettiva di fiducia e di ottimismo per il futuro. Servono una migliore interazione scuola-lavoro-aziende e investimenti al Sud dove sono troppe le risorse sprecate e non impegnate”. Lo ha detto l’avvocato Michele Cutolo, presidente provinciale di Napoli del Movimento Cristiano Lavoratori, Michele Cutolo in occasione del convegno “Le politiche del lavoro per uno sviluppo nuovo del Mezzogiorno”.
L’evento, realizzato in momento molto delicato per il Sud, a pochi mesi dal rinnovo dei consigli regionali (Campania, Calabria e Puglia), è stata anche l’occasione per l’ottava edizione del premio “Cardinale Crescenzio Sepe”.
Vincitori di questa edizione sono stati l’attore e regista Benedetto Casillo, Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, e Amedeo Manzo, presidente della Bcc. Un riconoscimento speciale è andato al prete croato Franjo Topic, per la tutela dei cattolici nei Balcani.
Personaggi di grande spessore, come ha sottolineato il cardinale Crescenzio Sepe che ha presieduto l’incontro: “Queste persone – ha affermato – testimoniano attraverso la loro vita, in diversi campi, la volontà di superare gli ostacoli. A Napoli sono tante le eccellenze, le persone che hanno saputo superare le difficoltà e riaffermare i valori diventando maestri di vita per i giovani”.
Moderati da Massimo Milone, direttore della struttura Rai Vaticano, sono intervenuti tantissimi esponenti del mondo della istituzioni. Il segretario di presidenza di Palazzo Madama, senatore Vincenzo Carbone, ha letto un messaggio rivolto ai presenti dalla Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
Il presidente nazionale della organizzazione di ispirazione cattolica Carlo Costalli ha sostenuto che “pensare che il Sud abbia bisogno di politiche assistenziali è sbagliato. Il Mezzogiorno ha bisogno di forti investimenti strutturali, di cui tutti parlano ma che poi non si fanno, e di un’iniezione di formazione al lavoro. Al Sud ci sono eccellenze importanti e anche una nuova classe dirigente che vuole scommettere sul territorio”.
Di qui l’ulteriore sottolineatura che “l’Europa deve rendersi conto che senza il Mezzogiorno non sarà mai completa. Il problema non è solo convincere la classe politica italiana, spesso assente su questo, ma è anche convincere l’Europa rispetto a questa grande area così importante che non è solo un bacino turistico”.