Il principale ostacolo sulla strada di Draghi si chiama Giuseppe Conte. Ha paura che il M5S si spacchi sulla partecipazione ad un nuovo governo: sarebbe necessaria una consultazione sulla piattaforma Skyvote e il capo politico non vuole rischiare una bocciatura. Meglio lasciare Draghi al Governo. Per questo sfidando anche Di Maio, Conte ha preso una strada che mette in difficoltà Enrico Letta che invita tutti a trattare ad oltranza: per rimuovere le diffidenze verso Draghi o per prendere atto che nessun accordo è possibile.
L’unità del centro-destra per ora tiene
I nomi proposti, Moratti ,Pera e Nordio, servono a tenere uniti i tre partiti e a cercare di togliere argomenti alla sinistra dimostrando che il centro-destra non propone personaggi troppo marchiati politicamente. Ma nessuno si illude che possa essere trovata una convergenza su uno di questi nomi. La carta vera potrebbe essere Casellati, visto che contro Frattini l’inedita alleanza Letta-Renzi ha alzato un muro invalicabile.
Il centrosinistra senza rosa ma con alcune spine
Letta, Conte e Speranza per ora sembrano marciare uniti. Ma si tratta di apparenza. Letta non riesce a rimuovere le resistenze di Conte sul nome di Draghi che si sommano a quelle di Franceschini e questo pesa molto sulla strategia del centrosinistra. Stando alle sue dichiarazioni Letta ha solo due opzioni: o Draghi o Mattarella bis. Nè Letta nè Conte possono permettersi di rompere la loro alleanza sul Quirinale. Sarebbe un disastro per entrambi.
La trattativa ad oltranza e rischi di un’impasse
Il segretario del Pd non perde la calma e chiama tutti i partiti a riunirsi in una sorta di conclave da cui dovrebbe uscire un nome condiviso. Servirà per giocare a carte scoperte. E non è detto che in quella sede l’unità formale sia del centro-destra che del centrosinistra reggerà. Non essendoci nessun regista dell’operazione ognuno cercherà di imporre la sua visione per non uscire sconfitto. E potrebbe venir fuori che se tramonta l’ipotesi Draghi nessun’altra soluzione sarà possibile. Un’impasse che avrebbe una sola soluzione. Bussare alla porta di Mattarella.