“Adesso cominciamo a raccogliere le firme per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica”. Il meloniano Marco Marsilio, presidente della giunta regionale D’Abruzzo, si scopre di lotta e di governo, un po’ presidente di “tutti gli abruzzesi” – almeno così disse a febbraio dopo la sua elezione – a capo di una coalizione di Centrodestra, un po’ anti-istituzionale e ora in pressing sul popolo di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, per la raccolta di firme per una Repubblica presidenziale. Il tutto annunciato nei commenti del palco della manifestazione di piazza San Giovanni tenuta a Roma sabato scorso e animata da Salvini, Berlusconi e Meloni.
“Pochi hanno il coraggio di sfidare una piazza così grande e noi con questa manifestazione abbiamo vinto questa sfida”, confida Marsilio a La Discussione, al termine dei comizi dei leader. Sul palco si sente orgoglioso dell’iniziativa che a suo dire lo ha visto promotore in Abruzzo.
“A Roma con migliaia di abruzzesi e centinaia di migliaia di italiani, da nord a sud, orgogliosi con le loro bandiere, di partito e di Regione”, sottolinea convinto. E qui arriviamo al punto della sua proposta che poi ha suscitato anche non poche reazioni soprattutto per l’accento posto sul ruolo del presidente Mattarella, così Marsilio osserva polemico e risentito: “Se avesse votato il popolo non avremmo Mattarella presidente”. Di conseguenza il presidente della Regione Abruzzo propone secco “Adesso cominciamo a raccogliere le firme per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica”. Infine l’attacco al governo Conte sostenuto da 5s e Pd.
“La manifestazione di Roma ha confermato che gli italiani non sono contenti di questo Governo”, valuta Marco Marsilio, ed elenca così le parole d’ordine dei temi politici del Centrodestra, “gli italiani ambiscono a essere rappresentati da politici capaci di garantire tasse eque, servizi essenziali, diritti a chi non infrange le leggi, regole certe per chi vuole entrare nel nostro Paese”.