NAPOLI (ITALPRESS) – "Se il Teatro San Carlo è ancora aperto è grazie alla Regione Campania, senza questa avrebbe chiuso i battenti. E' stato sorretto per anni, chi parla oggi dovrebbe tacere così come ha fatto negli anni precedenti". Lo dice il Presidente della Campania Vincenzo De Luca che, nel corso del suo consueto appuntamento social per fare il punto sull'emergenza Covid, torna a parlare dopo le polemiche di questi giorni che hanno riguardato il massimo partenopeo. "La Regione stanzia per il San Carlo il triplo di quanto stanzia la Lombardia per la Scala – spiega il governatore -. La Campania ha investito ogni anno da 10 a 12 milioni di euro, la Lombardia 3 milioni e 3 per la Scala. Il Comune di Napoli, invece, nei precedenti tre anni, stanziava 600 mila euro. Il Comune di Milano 5,4 per la Scala e quello di Roma 15 milioni per il Teatro di Roma. Nessuno si scandalizzava, nessuno faceva articoli o se ne accorgeva: uno scandalo internazionale, avremmo dovuto avere i titoli su questa vergogna. Con 600 mila euro non si paga neanche una sagra" attacca De Luca. "Oggi – prosegue – il San Carlo può godere di una riduzione dei debiti per una misura del Governo nazionale, ma nel corso degli anni la regione si è inventata di tutto per tenerlo in piedi" spiega ancora l'inquilino di Palazzo Santa Lucia che ricorda eventi come "Campania lirica" ed "Estate da Re" a Caserta pensati anche per coinvolgere e dare altre risorse al San Carlo. "Dovrebbero ringraziare con la faccia per terra la Regione" prosegue De Luca che poi fornisce la sua versione dei fatti sulle problematiche che sono sorte negli ultimi tempi. "Il soprintendente ha deciso di attribuire, a una persona scelta come direttore, uno stipendio di 150mila euro l'anno: secondo la Regione questa cosa non prevista da statuto non è legittima. Investiremo anche la Corte dei Conti e attenderemo la pronuncia. Il Ministero ha fornito un parere imbarazzante in cui ha detto che la procedura è sostanzialmente corretta". "Ma cosa vuol dire 'sostanzialmente'? O è corretta o non lo è – rincara il governatore -. Noi pensiamo sia intollerabile che in una situazione di difficoltà economica, con lavoratori in cassa integrazione, qualcuno abbia lo stomaco di portarsi lo stipendio a 150mila euro. Questo è il problema sollevato dalla Campania" afferma De Luca che parla di "logica del ricatto": "Il San Carlo è un bene mondiale, e allora pensano di poter fare quello che vogliono tanto c'è qualcuno che lo salverà. La Regione non finanzia marchette, abusi d'ufficio o conflitti di interesse. La Regione pretende una gestione rigorosa: il tempo dei ricatti è finito". (ITALPRESS). gve/pc/red 21-Gen-22 17:45