È un annuncio fatto con orgoglio, la crescita occupazionale la si deve grazie agli artigiani.
Lo rileva l’Osservatorio lavoro della Confederazione Nazionale degli Artigiani curato dal Centro studi della Confederazione, che analizza a cadenza mensile le tendenze dell’occupazione nelle piccole imprese fin
dal 2014, all’inizio della stagione di riforme che ha profondamente modificato il mercato del lavoro nazionale.
Segnali positivi
Scendendo nei dettagli, l’Osservatorio registra a novembre 2021 un incremento pari allo 0,6 per cento sul mese precedente. A livello tendenziale, però, l’espansione è significativamente più solida, segnando un +2,7 per cento rispetto a dodici mesi prima.
La ripresa del lavoro
“Questi dati sono principalmente il frutto della crescita impetuosa di assunzioni con +51 per cento”, calcola la Cna, “rispetto al novembre 2020, la terza più alta dell’anno in termini relativi. E, a dimostrare
la ripartenza del mercato del lavoro tra i “piccoli” perlomeno prima che scoppiasse la nuova emergenza Covid, nello scorso novembre anche le cessazioni, sia pure in maniera meno rimarchevole delle assunzioni, sono salite, precisamente del 37 per cento”.
Piccoli ed efficienti
Questi risultati dimostrano secondo la Confederazione “in modo inequivocabile che, fino a novembre 2021 di sicuro, il sistema produttivo dei “piccoli” è riuscito a intercettare la ripresa economica.
Così come aveva resistito”, conclude la Cna, “alla recessione con ammirevole caparbia, continuando a garantire all’Italia benessere e coesione sociale”.