mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Economia

Rdc: controlli di GdF e Agenzia Entrate. Stop dopo il secondo rifiuto di lavoro

Scattano le nuove regole

Reddito di cittadinanza sotto stretta osservazione:controlli incrociati, banche dati da consultare, verifiche di conti correnti nazionali  ed esteri, in campo l’Inps e i Comuni con il supporto della Guardia di finanza, del ministero degli  Esteri per evutare e reprimere comportamenti fraudolenti.

Un miliardo in più

La posta in gioco, infatti, è diventata più alta, dopo tre anni e una spesa costata al bilancio pubblico circa 15 miliardi di euro, – con truffe scoperte che si aggirano sull’1% del totale erogato – la dotazione finanziaria per il RdC è salita ancora di un altro miliardo, così come previsto nel documento programmatico di Bilancio e di 200 milioni nel decreto fisco-lavoro. Il Reddito di cittadinanza a quindi assorbe una maxi quota aggiuntiva di fondi che però saranno assegnati dopo controlli più selettivi e, aspetto più rilevante della riforma, i percettori non potranno rifiutare una seconda offerta di lavoro pena la decadenza del beneficio.

Controlli e sanzioni

Come annunciato dal Governo il sostegno alle fasce più povere dei cittadini rimane una priorità sociale, nel contempo però scatta l’inasprimento del sistema di controlli e sanzioni. Le verifiche si spingono fino a definire l’ammontare di eventuali situazioni patrimoniali estere di chi fa domanda di reddito. Entreranno in gioco più enti, ad iniziare dall’Inps con una serie di controlli da svolgere in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle politiche sociali e con loro e l’agenzia delle Entrate. Ci sarà anche il supporto della guardia di Finanza e del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. L’Istituto di previdenza dovrà verificare i dati anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza, dichiarati nella domanda di reddito attraverso le banche dati a sua disposizione. La verifica e la comunicazione dovrà essere fatta in tempi rapidi ai Comuni, inoltre ci sarà un sovrappiù di ricerche sulle posizioni che necessitano di ulteriori accertamenti attraverso la piattaforma del sistema informativo del Reddito di cittadinanza, dove confluiranno tutti i dati.

Il ruolo dei Comuni

Le autorità Municipali dovranno svolgere delle verifiche preventive, ad esempio, avere i dati sulla composizione del nucleo familiare dichiarato nella domanda di Reddito. Se c’è poi una reale esigenza del sostegno economico con tutti i requisiti richiesti. Le verifiche dovranno proseguire anche dopo la erogazione dei sussidi. Una parte innovativa del progetto è il coinvolgimento dei beneficiari ad attività utili alla collettività, a titolo gratuito, almeno per un terzo dei percettori di reddito. I Comuni avranno tre mesi di tempo per comunicare i risultati delle verifiche. Il tutto avverrà sulla piattaforma telematica. Se ci sono dubbi l’erogazione verrà sospesa per poi essere di nuovo concessa una volta chiariti i fatti. Se invece ci sono responsabilità dolose allora non solo il beneficio verrà tolto ma lo Stato avrà diritto al rimborso delle cifre erogate.

Colloqui con i beneficiari

La finalità del Reddito rimane duplice: quella di un sostegno economico e nel contempo avere più possibilità di inserimento lavorativo.
In questo contesto si inserisce il fatto che la persona che ottiene l’importo economico dovrà presentarsi ad un Centro per l’impiego per la stipula del “patto di servizio” e partecipare ad attività e colloqui che dovranno tenersi in presenza.

Lavoro, rifiuto e decadenza

Uno dei problemi sollevati dai critici del Reddito di cittadinanza è il fatto che l’aiuto economico diventa un disincentivo al lavoro. Le nuove norme si muovono nel dare una prospettiva occupazionale ai soggetti interessati, ma ora sarà possibile rifiutare un impiego una sola volta. Inoltre, viene riformato il concetto di offerta di lavoro congrua, rendendola meno difficile da rigettare. La riforma prevede che la prima offerta di lavoro sarà congrua se distante meno di 80 chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di 100 minuti con i mezzi di trasporto pubblici. Invece, la seconda offerta sarà sempre congrua in tutto il territorio italiano.

Part time e tempo indeterminato

Molto si è detto anche suo fatto che i beneficiari abbiano nel passato sistematicamente rifiutato offerte di lavoro perché saltuarie. Ora questo non sarà più possibile, perché saranno congrue anche le offerte a tempo indeterminato; lo saranno inoltre quelle part time almeno al 60% e le offerte a tempo determinato e in somministrazione di durata non inferiore a 3 mesi.
 

Agenzie per il lavoro

L’impianto del nuovo Reddito di cittadinanza ruota sulle Agenzie del lavoro. Saranno loro a seguire i percettori nel trovare un impegno e controllare se l’incentivo economico può essere concesso, dovranno avere come interlocutori gli operatori privati accreditati che dovranno comunicare ai Centri per l’impiego la mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua entro 5 giorni. In caso contrario, è prevista la loro decadenza dalla possibilità di erogare servizi del programma Garanzia occupazione lavoro (Gol) per 6 mesi. In altri versi l’obiettivo del RdC viene riportato nel suo alveo principale, ossia un sostegno temporaneo in attesa che si riesca a trovare un lavoro. Da qui l’idea che abusi e illeciti saranno perseguiti con maggiore determinazione. Le somme erogate senza averne diritto saranno recuperate, ma soprattutto la riforma torna a considerare il lavoro come principale soluzione al problema di indigenza economica.
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