Le nubi dell’instabilità politica si addensano sull’elezione di Draghi al Colle più alto.
Salvini è stato chiaro: la Lega sta al governo finchè c’è Draghi, altrimenti andrà all’opposizione. Un messaggio chiaro, un macigno sulla strada di Draghi verso la Presidenza della Repubblica. Crea più di un imbarazzo alle altre forze dell’attuale maggioranza. Senza la Lega, sulla carta, ci sarebbe una maggioranza sufficiente per sostenere un eventuale governo non guidato dall’attuale Presidente del Consiglio.
Ma un conto era se la Lega si sfilava con Draghi a Palazzo Chigi, come auspicava il Pd, un altro è che Salvini si prepari a dare battaglia contro un governo che sarà comunque meno forte ed autorevole di quello attuale.
La preoccupazione, anche di Forza Italia è che Lega e Fratelli d’Italia, in competizione tra loro, possano lucrare consenso scatenando una dura opposizione contro il governo che Draghi non potrebbe presiedere perchè diventato Capo dello Stato.
Uno scenario che anche in ambienti economici internazionali comincia a dare preoccupazioni.
Secondo la banca d’affari Goldman Sachs, di cui Draghi è stato vicepresidente, il passaggio del Presidente del Consiglio al Quirinale rafforzerebbe l’ancoraggio dell’Italia all’Europa ma scatenerebbe incertezza sul nuovo governo con possibili ritardi nell’implementazione del recovery Fund e delle riforme necessarie. Se poi si dovesse affacciare l’improbabile ipotesi delle elezioni anticipate la continuità dell’azione di governo sarebbe intaccata a i fondi Ue sarebbero a rischio. Quella descritta da Goldman Sachs è solo una delle conseguenze possibili di questo scenario, perchè pesanti ripercussioni sarebbero inevitabili sui mercati e sul costo della gestione del nostro debito pubblico.
Insomma il segnale è chiaro: i mercati vogliono Draghi a Palazzo Chigi e la sua candidatura sembra indebolirsi.