Si a vaccini e Green Pass no al ruolo “improprio” di controllori. Questa la posizione di Confcommercio in merito alle nuove disposizioni, che constata con preoccupazione il ritorno dei numeri alti dei contagi e le nuove difficoltà economiche che coinvolgono le imprese commerciali.
No al ruolo di controllori
“Vaccini e green-pass stanno sorreggendo resistenza e ripartenza delle attività”, sottolinea Enrico Postacchini, componente di Giunta di Confcommercio con incarico per Commercio e Città, “e va evitato, ad ogni costo, che pandemia e crisi economica inneschino una pericolosa emergenza sociale. Ma scelte impegnative richiedono attenta e precisa programmazione e preparazione”. Il problema per Confcommercio è l’attuazione delle nuove regole che espongono gli esercenti a fare i controlli in prima persona.
“In riferimento alle nuove disposizioni che estendono l’obbligo di green-pass ordinario anche per l’accesso a tutte le attività commerciali”, osserva Postacchini, “fatte salve le “eccezioni” che verranno individuate per il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona, occorrerà, dunque, contenere l’impatto organizzativo di un improprio ruolo di controllo e verifica da parte degli esercenti”.
Più aiuti alle imprese
Le imprese per Confcommercio sono già in difficoltà sia per le passate chiusure e restrizioni sia per il prossimo futuro.
“Si ripropone inoltre il problema”, fa presente il componente di Giunta di Confcommercio con incarico per Commercio e Città, “già sperimentato nel ciclo dei provvedimenti emergenziali di sospensione o limitazione delle attività, della concreta individuazione delle ‘eccezioni’ e delle ‘esigenze essenziali e primarie’ con il connesso rischio di scelte contraddittorie o discriminanti. Infine”, conclude Postacchini, “si rafforza la necessità e l’urgenza di misure di sostegno per le imprese colpite dalla recrudescenza della pandemia, a partire dalle imprese della filiera del turismo e dall’esigenza di un nuovo ciclo di ‘cassa Covid’ con efficacia retroattiva dal primo gennaio. Al Governo, chiediamo, dunque, un confronto urgente”.