La Svizzera è stata definitivamente tolta dalla lista grigia dei paradisi fiscali stabilita dall’Unione europea. La decisione era attesa. Già a metà settembre i gruppi di esperti dell’Unione avevano auspicato di eliminare la Svizzera dalla lista grigia. Lo scrive il quotidiano Il Corriere del Ticino. La condizione per eliminare la Confederazione dalla lista era l’accettazione da parte del popolo svizzero della Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS (RFFA).
Berna dispone ora di un sistema fiscale compatibile con le norme dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dell’Ue. La RFFA dovrebbe entrare in vigore il primo gennaio 2020. Berna accoglie con soddisfazione lo stralcio della Confederazione dalla lista grigia dei paradisi fiscali stabilita dall’Unione europea. Nel maggio 2019 gli elettori svizzeri hanno accolto la legge federale sulla riforma fiscale e il finanziamento dell’AVS (RFFA) con oltre il 66% di voti a favore, viene ricordato in un comunicato.
Con questa legge la Svizzera abroga i regimi fiscali non più compatibili con gli standard internazionali. I ministri europei hanno riconosciuto questi progressi. Non tutti sono però felici.
L’organizzazione non governativa (ong) Oxfam, che lotta contro l’evasione fiscale, ha sottolineato che la Svizzera offre ancora alle imprese incentivi fiscali importanti e tassi bassi. Questo continuerà probabilmente ad attirare aziende che cercano di evitare di pagare gli importi giustamente dovuti, viene sottolineato in una nota. (Italpress)