Un moltiplicarsi di offerte “civetta” che alternano le vendite e danneggiano i produttori seri. La denuncia arriva dalla Coldiretti che ha elaborato un vademecum per aiutare i consumatori a non cadere nelle “trappole del mercato, dove a causa di pratiche sleali sin scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali”.
Promozioni dubbie
Il moltiplicarsi di offerte civetta, sottocosto e promozioni, per la Coldiretti “rischiano di portare sulle tavole delle feste degli italiani prodotti di bassa qualità mentre strozza le imprese agricole costrette a vendere a prezzi che non coprono neppure i costi di produzione”.
Come verificare
Il primo consiglio è quello di verificare sempre, propone la Coldiretti, l’origine in etichetta, soprattutto in quei prodotti dove è obbligatorio indicare la provenienza. “Una pera Abate, ad esempio, non è detto che sia una pera italiana. La promozione a basso prezzo di prodotti stranieri”, osserva la Confederazione, “spacciati per tricolori inganna i cittadini, rovinando i pranzi e le cene più attesi dell’anno, ma finisce anche per esercitare una pressione al ribasso sui compensi pagati agli agricoltori”.
Controllare le etichette
Leggere attentamente l’etichetta, con riferimento agli ingredienti, aiuta pure a capire, avverte le Coldiretti, se si stanno mettendo nel carrello cibi di bassa qualità. “La presenza di troppi coloranti, additivi, aromi artificiali e conservanti, ad esempio, rappresenta un campanello d’allarme relativamente alle caratteristiche dei prodotti utilizzati”.
Il rischio di prezzi bassi
In generale bisogna anche diffidare dei prezzi troppo bassi poiché dietro si nasconde lo sfruttamento di aziende agricole e dei lavoratori. “Ma attenzione”, evidenzia la Coldiretti, “anche ai prezzi dei prodotti non in promozione, perché spesso subiscono dei ricarichi per sfruttare l’effetto “civetta” dei cibi scontati”.
Le nuove norme Ue
Proprio per riequilibrare la distribuzione del valore lungo la filiera tutelando cittadini e agricoltori, è entrato in vigore il 15 dicembre il decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti. “Una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo”, sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “la Coldiretti è pronta a presentare le prime denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole di fronte ad una nuova forma di caporalato nei confronti degli agricoltori”.