Allevatori alle prese con l’influenza aviaria. Un rischio per i produttori che temono un tracollo del settore. A parlare di situazione drammatica è la Confagricoltura che ricorda i numeri in gioco. “Il settore avicunicolo conta oltre 18 mila allevamenti, di cui 6 mila professionali, con l’impiego di circa 38 mila addetti, per una produzione di carni bianche pari a 1,3 tonnellate annue”, sottolinea la Confederazione, “i focolai di influenza aviaria aumentano rapidamente e già se ne contano -secondo gli ultimi dati – 260 che riguardano gli allevamenti; sono invece 13 i focolai accertati che hanno investito la fauna selvatica”.
Necessari gli aiuti
“La situazione è drammatica e richiede interventi congrui e rapidi”, rivela Confagricoltura, “L’attivazione delle procedure per i ristori dei ‘danni diretti’, tramite il ministero della Salute, e dei ‘danni indiretti’, gestita dal Mipaaf, con risorse europee autorizzate dai Bruxelles, alle aziende avicole è senz’altro una notizia positiva e auspichiamo di dare un contributo in tal senso”. Evidenzia il presidente della Federazione nazionale di prodotto dell’Avicoltura di Confagricoltura, Simone Menesello, al termine del tavolo tecnico sull’emergenza aviaria.
“Avevamo fortemente voluto la riunione del tavolo tecnico ministeriale, così come l’emendamento alla manovra economica, approvato in Commissione Bilancio del Senato, che prevede un apposito Fondo per l’emergenza avicola con una dotazione di 30 milioni di euro”, prosegue Menesello, “Si tratta di un primo significativo segnale nei confronti di un comparto in sofferenza acuta per il diffondersi della malattia”.
Tempi lunghi
“Tuttavia temiamo che i ristori non riusciranno ad andare in porto in tempi solleciti”, sottolinea il responsabile avicoltori di Confagricoltura, “Ma le aziende colpite sono sull’orlo del collasso per il blocco totale dell’attività”.
Rinvio dei pagamenti
Da ciò la richiesta di Confagricoltura che vengano avviate da subito forme di ristoro tramite rinvio dei pagamenti fiscali e previdenziali nonché con agevolazioni creditizie (in particolare la moratoria sui mutui in essere) e poi anche con forme di anticipazione degli importi spettanti come ‘ristoro per danni indiretti’ alle imprese toccate dalla epidemia. Il tutto anche impiegando i 30 milioni di euro dedicati al settore con l’emendamento approvato in sede di varo della legge di bilancio 2021.