domenica, 17 Novembre, 2024
Politica

Ipotesi rosa per il Quirinale

Fare previsioni è sempre difficile; si rischia di fare brutte figure. Molti infatti non si espongono e, a cose fatte, dicono io lo avevo previsto.

Io voglio invece lanciarmi in questo azzardo sulla base di alcuni ragionamenti. Dall’inizio della Seconda Repubblica, sia che ci fosse un governo di sinistra, sia che il governo fosse di destra, la sinistra è sempre riuscita a far eleggere un candidato proveniente dalle sue file; in successione Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella. È logico quindi che voglia continuare con questa tradizione così come è comprensibile che la destra voglia interromperla. Ma per eleggere con sicurezza un proprio candidato bisogna avere un largo margine di voti che metta al riparo dai franchi tiratori. Nessuno dei due schieramenti attualmente gode di un simile vantaggio.

Veniamo ora a considerare i candidati in lizza. La destra ha per ora un candidato, Berlusconi che ha proposto la sua autocandidatura e si è fatto anche proporre da Tajani e Rotondi. Esiste un altro mezzo candidato che corrisponde al nome di Draghi. Perché lo definisco un mezzo candidato essendo in realtà il personaggio più autorevole? Perché non si è auto candidato e nessuno lo ha ancora candidato ufficialmente. In questo tipo di elezione, come nel Conclave, chi entra Papa esce spesso Cardinale. Nella storia della Repubblica quando non c’erano i voti per una elezione con maggioranza qualificata, i giochi sono stati fatti alla quarta votazione ed hanno portato alla elezione di outsider. Ma c’è un altro elemento assai importante ed è costituita da una duplice situazione. Da una parte infatti c’è la necessità di gestire con competenza gli aiuti economici che l’Unione Europea ha messo a disposizione; dall’altro c’è il desideri di alcuni Leaders e di moltissimi peones di non interrompere anzi tempo questa legislatura dal momento che nelle prossime elezioni per molti candidati ci saranno lacrime e sangue.

Berlusconi è un falso candidato, una specie di donna schermo come Beatrice per Dante e Laura per Pentarca. Il fatto che sia molto anziano non ha un grande rilievo perché potrebbe liberare il posto prima dei sette anni canonici favorendo altre ambizioni. La vera ragione è la caratura del personaggio che porterebbe disdoro all’Italia e a chi lo avesse eletto. Altro non dico o come direbbe il poeta “verbo non ci appulcro”. Draghi potrebbe essere eletto alla prima votazione ma ci credo poco. Se infatti lasciasse la Presidenza del Consiglio in questa difficile fase economica, ciò sarebbe un danno per l’Italia anche perché si potrebbero determinare condizioni che porterebbero ad elezioni anticipate, cosa che in questa fase desidera soltanto la Meloni che è l’unica oppositrice. Questo attuale governo ha giovato nei sondaggi in modo preferenziale al Partito Democratico che ha un trend in continua crescita. Sarebbe una sciocchezza per Enrico Letta determinare un accorciamento della vita della legislatura. Pertanto non ritengo che Draghi sarà candidato.

Se Mattarella avesse voluto ripetere l’esperienza vissuta da Napolitano si sarebbe fatto rieleggere e avrebbe messo come termine alla sua carica l’inizio della nuova legislatura. A questo punto Draghi sarebbe stato pronto a subentrargli al Quirinale. Tutto è possibile, ma Mattarella è una persona seria; se ha detto più volte di essere contrario alla rielezione; se si è recato dal Papa per una visita di commiato bisogna credergli. Allora non resta che stipulare un accordo bipartisan. Perché questo accordo funzioni il candidato deve non essere caratterizzato politicamente in modo da essere ricondotto ad una delle due coalizioni. Deve essere in grado di ricoprire la carica con competenza e con onore. Chi potrebbe essere un soggetto migliore dell’attuale ministro guardasigilli? È stata presidente della Corte Costituzionale, una vera garanzia per la difesa dei valori della nostra costituzione. È anche giunto il momento che ad una donna non sia preclusa questa ascesa. La mia saggia nonna Silva diceva: chi vivrà vedrà.

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