A “valanga” sui bilanci delle piccole imprese agricole. Ciò che si abbatte sulle spalle dei contadini è il “balzo dei beni energetici e delle materie prime”, costi che si trasferiscono “sui bilanci delle imprese agricole”. È il nuovo allarme che si traduce in vendite sotto costo a spese dei piccoli produttori.
Verdite sottocosto
Attività, sottolinea la Coldiretti, “strozzate da aumenti dei costi non compensati da prezzi di vendita adeguati per il moltiplicarsi di offerte sottocosto e promozioni di Natale alle spalle di allevatori ed agricoltori”. La denuncia arriva dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini all’Assemblea nazionale dell’organizzazione nel sottolineare “la necessità di una distribuzione più equa del valore lungo la filiera”.
La denuncia
“Molte imprese agricole”, attacca Prandini, “stanno vendendo sottocosto anche per effetto di pratiche sleali che scaricano sull’anello più debole della filiera gli oneri delle promozioni commerciali.
“La Coldiretti è pronta a presentare le prime denunce contro pratiche sleali per tutelare il lavoro e la dignità delle imprese agricole di fronte ad una nuova forma di caporalato nei confronti degli agricoltori” annuncia Prandini nel ricordare che dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il 15 dicembre il decreto legislativo in attuazione della Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, fortemente voluto dalla Coldiretti.
Bloccate le speculazioni
È diventato operativo lo strumento che blocca le speculazioni sul cibo che sottopagano i produttori agricoli “In un momento in cui sono costretti ad affrontare pesanti rincari dei costi. Sul sito istituzionale del Ministero delle Politiche agricole è stata appositamente attivata la pagina “Pratiche sleali” con le indicazioni e le istruzioni per presentare segnalazioni di abusi e azioni scorrette, sia tra imprese che in materia di commercializzazione dei prodotti agricoli”.
Garantire equità
“Serve responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle” afferma il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “l’approvazione delle norme contro le pratiche sleali nel commercio alimentare rappresenta una svolta storica per garantire un giusto prezzo ad agricoltori e allevatori in una situazione in cui per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti meno di 15 centesimi in Italia vanno a remunerare il prodotto agricolo”.
Gli agricoltori”, secondo l’analisi della Coldiretti, “sono stati costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione.
Impennata dei costi
Inoltre l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. La Coldiretti evidenzia così i rincari. “Con l’urea passata da 350 euro a 850 euro a tonnellata (+143%), il fosfato biammonico Dap raddoppiato (+100%) da 350 a 700 euro a tonnellata, mentre prodotti di estrazione come il perfosfato minerale registrano +65%. Non si sottraggono ai rincari anche i fertilizzanti a base di azoto, fosforo e potassio che subiscono anch’essi una forte impennata (+60%)”.