L’Italia si trova in “una fase pandemica acuta caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus Sars Cov-2 nella maggior parte del paese” e per questo è necessario “il rafforzamento delle misure organizzative per la gestione dell’attuale fase epidemica” da Coronavirus. E’ in sintesi il contenuto del documento a firma del direttore della programmazione sanitaria del ministero della Salute Andrea Urbani e del direttore generale Giovanni Rezza.
Il ministero della Salute ritiene quindi “importante raccomandare la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative atte a fronteggiare nelle prossime settimane un eventuale incremento anche sostenuto della domanda di assistenza sanitaria legata all’infezione da Sars-Cov-2, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da Covid-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”. Tutto ciò – si legge nella circolare – “alla luce dell’attuale andamento epidemico ed altresì in considerazione degli ulteriori impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore diffusione della variante virale designata dall’Oms come variante Omicron, le cui caratteristiche in termini di trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in uso non sono ancora chiaramente definite”.