Piano nazionale della Cronicità: arriva un emendamento (segnalato e che quindi prosegue il suo cammino) alla legge di Bilancio (prima firmataria Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato) che prevede un investimento di 100 milioni dal 2022 “in coerenza con gli obiettivi di potenziamento e ammodernamento dell’assistenza socio-sanitaria territoriale previsti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’aggiornamento, l’attuazione e il monitoraggio del Piano Nazionale della Cronicità nelle Regioni”.
Risorse che saranno a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario nazionale standard. Si consolida quindi l’ordine del giorno della stessa Boldrini approvato all’indomani del VI Rapporto di Salutequità sul Piano nazionale Cronicità e sulle disuguaglianze finora generate da interventi non omogenei e a macchia di leopardo nelle Regioni dove in molte il Piano è ancora in stand by perché privo di finanziamenti specifici, con la necessità di un suo rafforzamento, già sottolineata anche nel parere della XII Commissione del Senato sulla legge di Bilancio.
“I senatori della Commissione e la senatrice Boldrini, con questo emendamento (il 98.0.8 che introduce un articolo 98-bis dedicato alla fibromialgia e, appunto, al PNC, ndr.) hanno davvero mantenuto gli impegni per un Ssn più equo e sostenibile – commenta Tonino Aceti, presidente di Salutequità -. La scelta di finanziare anche l’attuazione e l’aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità integrando le patologie ricomprese (es. Sclerosi multipla, psoriasi…), adeguandolo alle novità intercorse in termini di politiche del personale e modelli organizzativi, è sicuramente vincente per i cittadini e per l’equità del sistema. Le difficoltà di implementazione del PNC nelle Regioni a distanza di 5 anni dipendono anche, come è evidente dal nostro Rapporto, dalla mancanza di risorse specifiche e ora se il cammino dell’emendamento proseguirà nella legge come ci auguriamo, tutto questo potrebbe essere risolto”.