“Oggi portiamo all’estero 41 miliardi di euro di prodotti agroalimentari made in Italy. Ma il cosiddetto ‘Italian sounding’ in giro per il mondo è stimato nell’ordine di 100 miliardi di euro”. È la valutazione sui prodotti contraffatti, di Carlo Ferro, presidente dell’Agenzia ICE, presentata sabato a Colonia durante la cerimonia del protocollo d’intesa contro l’Italian Sounding. Il Piano “stoppa falsi”, a sostegno della diffusione del vero Made in Italy, firmato da Filiera Italia, Coldiretti, Fiera di Colonia e ICE.
Le iniziative messe in campo in difesa dei prodotti italiani sono diverse: dal monitoraggio della diffusione del fake italian nelle principali fiere mondiali di settore, all’attivazione di un help desk dedicato agli operatori internazionali che vogliono approfondire i valori del vero Made in Italy. C’è inoltre un supporto legale in caso di rilevazione di concorrenza sleale, una attività di sensibilizzazione e supporto per i partner che vogliono partecipare a fiere all’estero, messa in atto di attività in collaborazione con ICE per aumentare i visitatori internazionali e professionali alle fiere e renderli consapevoli dei valori di autenticità e distintività del cibo italiano grazie all’apporto di tutta la filiera.
“Tutto questo significa che abbiamo di fronte un mercato che vale, per i nostri prodotti, più di tre volte quello attuale”, spiega Carlo Ferro ricordando come le contraffazione di cibo danneggino i produttori italiani,
“Questo accordo sarà utile anche in relazione alla recente introduzione dei dazi USA verso i prodotti del Made in Italy, perché proprio la filiera agroalimentare è quella che rischia di essere colpita da nuovi dazi. E su questo faremo di più.
La nostra intenzione come ICE è quella di avviare nuove azioni a sostegno del vero Made in Italy rivolte alla grande distribuzione, al commercio on-line e alla sensibilizzazione dei consumatori”. Attacchi ai prodotti agroalimentari italiani arrivano da più fronti, non solo prodotti contraffatti e frodi, ma c’è anche come preoccupazione il capitolo dazi che rischiano di penalizzare ulteriormente l’intera filiera del Made in Italy.
“È chiaro che nella battaglia contro l’Italian Sounding in difesa del nostro agro-alimentare il rischio di nuovi dazi applicati dagli Stati Uniti non aiuta. Per questo”, ricorda Paolo De Castro, coordinatore S&D della commissione Agricoltura al Parlamento europeo, “dovremmo porre particolare attenzione per scongiurare misure protezionistiche che danneggerebbero ulteriormente alcuni nostri prodotti di eccellenza, a partire dai formaggi grana Dop.
Le misure d’urgenza che chiederemo a Bruxelles in un’audizione con i commissari Ue al Commercio vanno in questa direzione”. Più controlli, e sanzioni più severe a chi produce falsi, in modo da garantire produttori e consumatori questo l’obiettivo dell’Italia. “Il Ministero è fortemente impegnato nella tutela dei veri prodotti italiani, nel mondo e sul web.
Nessun Paese europeo fa il numero di controlli sul Food che fa l’Italia: una garanzia in più per i consumatori mondiali”, fa presente Stefano Vaccari, direttore generale ICQ, “per proteggere la nostra reputazione l’ICQRF esegue migliaia di controlli all’estero e sul web. Scegliere il vero cibo italiano è scegliere il top di sicurezza e qualità”.
Alla iniziativa tenuta alla fiera di Colonia è stato presente in conferenza il sottosegretario di Stato del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Ivan Scalfarotto, “Quando nel mondo si parla di eccellenza, quando si parla di qualità, tutti pensano inevitabilmente all’Italia”, sottolinea, “la pirateria nei confronti dei nostri prodotti agroalimentari è il segno più evidente del fatto Che tutti aspirano a mangiare e a bere italiano. E tuttavia si tratta di un fenomeno estremamente preoccupante e non soltanto dal punto di vista economico, per il danno ingentissimo che arreca ai nostri produttori. Il fenomeno dell’Italian Sounding è grave anche nell’ottica dei consumatori di tutto il mondo che, acquistando prodotti contraffatti, non godono del livello qualitativo e delle garanzie insite nei nostri rigidi disciplinari che solo il prodotto originale può assicurare. L’accordo con Anuga rappresenta un esempio virtuoso e intelligente di come si possa operare in questa direzione”.
L’obiettivo, al di là delle denunce e iniziative di conoscenza del fenomeno è vincere la battaglia contro le illegalità. “Siamo coscienti che solo facendo sistema ed unendo l’intera filiera produttiva alle istituzioni si può vincere la sfida della pirateria agroalimentare”, osserva Luigi Scordamaglia, coordinatore di Filiera Italia, “servono strumenti di promozione e conoscenza, ma anche di repressione e sanzione. Oggi lanciamo una rete virtuosa che unisce i grandi player del settore, il primo ente di internazionalizzazione italiana e la più importante fiera mondiale per l’agroalimentare e che può diventare un modello d’azione”.
“Nel mondo più due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono falsi senza alcune legame produttivo e occupazionale con il nostro Paese”, ricorda il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare che si tratta di un fenomeno che “rischia di essere alimentato dalle nuove misure protezionistiche degli Stati uniti ma anche dagli stessi accordi di libero s cambio siglati dall’Unione Europea che hanno di fatto liberalizzato l’uso del termine Parmesan e di altre importanti denominazioni.
La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori poiché”, ha precisato Prandini, “a differenza delle produzioni nazionali Dop le imitazioni non rispettano i rigidi disciplinari di produzione dell’Unione Europea che definiscono tra l’altro, le aree di produzione, il tipo di alimentazione e modalità di trasformazione”.
Per Thomas Rosolia, Amministratore delegato di Koelnmesse Italia, quello firmato è: “un accordo importante che sarà da supporto alle aziende italiane che parteciperanno alle manifestazioni internazionali organizzate da Koelnmesse nel settore alimentare, contro la contraffazione dell’italian sounding a sostegno dell’autentico Made in Italy alimentare nel mondo”.