La decisione di Landini e Bombardieri spacca il sindacato, è un calcio negli stinchi ad un Governo molto attento alle tematiche sociali e rischia di diventare un autogol.
Lo sciopero generale è l’arma finale di cui dispongono i sindacati. È un atto di contestazione totale della politica del Governo e di rottura con Palazzo Chigi. Ci si ricorre quando il dialogo non è più possibile, il sindacato le ha provate tutte ma ha ottenuto solo rifiuti o addirittura minacce di macelleria sociale da parte dell’Esecutivo. È questo lo scenario in cui Landini e Bombardieri hanno convocato i lavoratori in piazza? Assolutamente no. Il Governo Draghi è da tutti riconosciuto come quello che ha dedicato la maggior attenzione possibile alle esigenze del mondo del lavoro e delle fasce sociali più deboli. Eppure Cgil e Uil usano contro Draghi il bazooka che di solito hanno riservato a governi da loro giudicati antipopolari.
Da qualunque lato la si veda, la decisione è sbagliata.
La politica assicura al Governo una maggioranza larghissima e invece il sindacato si divide proprio mentre sarebbe necessaria la maggiore coralità possibile per portare l’Italia fuori dal tunnel della pandemia
e dei gravi problemi che essa ha creato all’economia e alla società.
Landini afferma, retoricamente, che Draghi sarebbe stato frenato dai partiti nell’accogliere le richieste dei sindacati. Come dire: lo sciopero generale vuol dare una mano a Draghi per resistere alle pressioni dei partiti. Si tratta di una tesi suggestiva: mai uno sciopero generale è stato fatto per rafforzare il Presidente del Consiglio.
L’esasperazione delle posizioni, insita nello strumento dello sciopero generale, ottiene un doppio risultato negativo: “sfiducia” le forze di governo più vicine al sindacato e provoca irrigidimenti di quelle parti della maggioranza che con i sindacati non hanno un rapporto idilliaco. Un capolavoro. Nessuna trattativa è possibile quando è in atto una minaccia pesante perché ogni decisione sarebbe considerata una resa da parte del Governo a chi fa la voce più grossa e questo potrebbe scatenare una rincorsa anche di altre componenti sociali a chiedere sempre di più- Landini e Bombardieri davvero pensano che il Governo possa cedere alle loro pressioni mettendo in forte difficoltà la Cisl che è contraria allo sciopero?
Peraltro, chiamare la gente in piazza sotto Natale in piena quarta ondata è davvero un pericoloso azzardo di cui persone con la testa sul collo dovrebbero valutare tutte le conseguenze sanitaria.
Eppoi, Landini e Bombardieri sono proprio sicuri che ci saranno centinaia di migliaia di persone per le strade d’Italia a protestare?
Qualcuno sostiene che la scelta soprattutto di Landini sia politica e che miri a dare voce unitaria d una sinistra con la raucedine. Ma se si tratta di uno sciopero politico allora di sindacale non ha nulla e
andrebbe condannato come gesto strumentale ad altre finalità. Landini è persona intelligente e dovrebbe riflettere bene prima di confermare lo sciopero del 16. La porta di Palazzo Chigi è sempre aperta ma ci si
entra con spirito collaborativo e non per battere i pugni su un tavolo che è tutt’altro che ostile.