Il cielo di dicembre ha un fascino ineguagliabile. Il Natale, per tradizione, è legato al firmamento, visto che tra i suoi simboli più preziosi vi è proprio una cometa. Inoltre, in questo mese cade il solstizio invernale, che sancisce l’inizio astronomico della stagione fredda, ma anche quello del lungo viaggio verso la rivincita del Sole e del meteo favorevole.
Il 21, infatti, quasi esattamente al suo tramonto, l’astro diurno toccherà nel cielo la posizione più meridionale da quando aveva iniziato, lo scorso giugno, la sua lenta discesa attraverso lo zodiaco. Di conseguenza, quel giorno il Sole raggiungerà la minima altezza sull’orizzonte di noi abitanti dell’emisfero boreale, trascorrendovi al di sopra il minimo numero di ore. La notte, di riflesso, sarà la più lunga dell’anno.
Professor Masi, sveliamo alcune stelle invernali?
Le stelle invernali, dal canto loro, sono di bellezza straordinaria e ormai iniziano a dominare sulla ribalta del cielo. Alzando lo sguardo al firmamento intorno alle ore 21, con le spalle rivolte verso la Stella Polare, volgiamoci verso sud-est, alla nostra sinistra: ci accorgeremo della presenza di astri molto luminosi, che ci faranno compagnia per tutto l’inverno. Questo mese vogliamo svelarne un paio, assieme alle rispettive costellazioni.
Se si osserva in una notta limpida e senza Luna, probabilmente noteremo come un piccolo grappolo di deboli stelle ormai alte nel cielo, quasi in direzione sud. Sono le celebri Pleiadi, senza dubbio tra le meraviglie assolute del firmamento. Notate, ammirate e cantate dalle arti sin dai tempi più antichi, le Pleiadi offrono al binocolo uno spettacolo mozzafiato, imperdibile. Oggi sappiamo che le Pleiadi celesti sono ben più numerose delle omonime sorelle mitologiche: un migliaio invece di sette, costituendo un ammasso di stelle realmente vicine tra loro nello spazio e distanti da noi circa 440 anni luce.
Dalla Pleaiadi muovendoci con lo sguardo verso oriente, incontreremo quasi subito un astro brillante. Quale?
È famosissimo: Aldebaran, la stella principale della splendida costellazione zodiacale del Toro, di cui rappresenta l’occhio infuriato e a cui appartengono anche le Pleiadi. Aldebaran è una gigante arancione, il cui colore appare chiaramente al primo sguardo; il suo nome deriva dall’arabo e sta per “colui che insegue”, riferendosi al fatto che, sorgendo poco dopo le Pleiadi, pare appunto rincorrere le Sette Sorelle.
Aldebaran si staglia contro un altro famoso gruppo di stelle assai più deboli, le Iadi, che tracciano proprio il muso del Toro: anch’esse, come le Pleiadi, costituiscono un ammasso stellare, il più vicino a noi, a 150 anni luce, interessante da osservare al binocolo. Aldebaran non ne fa parte, distando dalla Terra “appena” 65 anni luce.
Se da Aldebaran ci si sposta con lo sguardo verso nord?
Si noterà subito una stella ancor più brillante: è Capella, la “Capretta”, l’astro principale della costellazione dell’Auriga, il cocchiere del cielo, che appare come un ampio pentagono. Tra quelle visibili ad occhio nudo, Capella è la sesta stella più brillante, dunque è davvero notevole; il suo colore, giallo, ricorda quello del nostro Sole, mentre la sua distanza è di 42 anni luce. A dire il vero, si tratta di una stella multipla, con quattro componenti.
Parliamo della costellazione del Toro?
Mitologicamente, il Toro ricorda Zeus, che assunse le sembianze di quell’animale per rapire Europa, mentre Capella celebra Amaltea, la capretta che nutrì il re dell’Olimpo quand’era bambino, nascosto dalla madre Rea sul monte Ida, a Creta, per sottrarlo alla folle voracità di Crono. L’Auriga, invece, tra i suoi significati ricorda il re ateniese Erittonio, cui Atena insegnò l’arte di addomesticare i cavalli: sulle sue spalle troviamo proprio Capella.
Quando parliamo del Natale nel nostro immaginario si pensa alla cometa. riusciremo a vederla e quando?
Con un po’ di fortuna, intorno al 10 del mese potremmo osservare la cometa C/2021 A1 Leonard. Un’esperienza perfetta in clima natalizio. Essa dovrebbe essere meglio visibile tra l’8 dicembre e il 12 dicembre, all’alba, non proprio in una posizione ideale, muovendosi tra le stelle di Boote, Testa del Serpente, Ercole e Ofiuco. Potrebbe diventare visibile ad occhio nudo, ma non dobbiamo dimenticare che le comete sono imprevedibili, nel bene e nel male. Per maggiori dettagli, è possibile visitare il sito https://www.
Passiamo ora ai pianeti?
Venere, Saturno e Giove dominano nelle prime ore della notte, mentre Mercurio si affaccerà nel cielo del tramonto a fine mese.
Infine parliamo della Luna…
Riguardo alla Luna, essa è nuova il 4 dicembre, sarà al primo quarto l’11, piena il 19 e all’ultimo quarto il 27 dicembre. Il 4 dicembre ci sarà un’eclissi totale di Sole, visibile come tale dall’Antartide e del tutto inaccessibile dall’Italia.
Buona passeggiata tra le stelle.