domenica, 22 Dicembre, 2024
Economia

45 miliardi per mutui, bollette e fisco. Acquisti natalizi al risparmio

Pensioni e tredicesime

In dirittura d’arrivo l’operazione pagamento pensioni e tredicesime per il mese di dicembre. E sono maxi numeri che tra giovedì alle Poste e il primo dicembre allo sportello di banca, tutti i cittadini interessati potranno incassare l’assegno garantito dallo Stato.

Tempi e numeri In totale sono 33,8 milioni di italiani, tra cui 16 milioni di pensionati e 17,8 milioni di lavoratori dipendenti, che riceveranno un ammontare lordo pari a 45,7 miliardi di euro.
I lavoratori dipendenti e quelli privati, infine, riceveranno l’importo entro Natale. I dati con cifre e annotazioni sono stati resi noti ed analizzati dall’Ufficio studi della CGIA che ha già fatto i conti, arrivando a scandagliare e ripartire le somme. Dallo studio viene fuori che anche l’Erario potrà brindare ad un Natale ricco. Sul totale di 45,7 miliardi di euro lo Stato riprenderà per le ritenute Irpef 11,8 miliardi che finiranno nelle casse dal fisco. Facendo la sottrazione nelle tasche degli italiani rimarranno 33,9 miliardi netti.

Festa per i consumi

La notizia dei pagamenti di pensioni e tredicesime e la più attesa da tutto il sistema del Commercio, dalla piccola impresa e grande distribuzione fino alle botteghe artigiane. Grazie alla gratifica natalizia, dopo due anni difficili, piccole e medie imprese possono avere un sostegno economico dopo due anni difficili.

Soldi e bollette

La massa di denaro contante che entrerà nei prossimi giorni in circolazione ha comunque per molti versi un impiego già deciso. Numerose famiglie sono in ritardo con il pagamento di bollette, bolli, multe e soprattutto i mutui. Poi ci sono le scadenze delle varie rottamazioni e il saldo delle cartelle dell’Imu e Tasi, quelle legate alla seconda abitazione e la Tari (tassa per raccolta e smaltimento dei rifiuti). A conti fatti per le tradizionali spese e acquisti natalizi rimarrà una metà degli importi ricevuti.

Spese, il record del 2009

Il Centro studi dell’Associazione artigiani e piccole imprese, entra anche in dettagli storici dei consumi. Un modo per avere un paragone è una stima con gli anni passati. Per il 2021 gli acquisti torneranno sulla soglia registrata nel 2019, quando sfiorò i 9 miliardi di euro. La statistica però racconta come la vera impennata di acquisti si realizzò prima della crisi 2008-2009, quando a dicembre per i regali natalizi e di fine anno gli italiani realizzavano acquisti per 20 miliardi di euro. Ossia il doppio di quanto ci si attende per le prossime settimane.

Il rischio contagi

A mettere in allerta commercianti, esercenti e artigiani è anche l’andamento dell’epidemia. Con il rischio di chiusure che potrebbero scattare se emergeranno dati negativi e su larga scala. Sarebbe un problema enorme per le attività commerciali già alle prese con il dimezzamento di consumi, con una pandemia che oltre al timore dei contagi ha cambiato gusti, mode e anche la modalità degli acquisti. Il commercio elettronico ad esempio prosegue la sua corsa al galoppo, contro i negozi in presenza che fanno sempre più fatica ad avere margini di guadagno accettabili e restare aperti.

Black friday e saldi

Secondo lo studio della Cgia una parte della contrazione degli acquisti avuta in questi ultimi anni è anche l’effetto di un susseguirsi di offerte. In molti ad esempio, anticipano a novembre l’acquisto dei regali, approfittando degli sconti previsti del “black friday”. La crisi più evidente rimane quella sofferta dai piccoli negozi di vicinato, mentre la grande distribuzione e gli autolet con economie di scala sono riusciti a ridurre l’impatto e mantenere alto il livello di offerte e acquisti.

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