Un assegno unico universale che andrà a sostegno di 7 milioni di famiglie che costerà allo Stato 20 miliardi. Sono le cifre per dare un aiuto alle famiglie che hanno figli. Lo Stato accompagnerà il nascituro dal settimo mese di gravidanza, per proseguire oltre la maggiore età, fino a 21 anni – senza differenze di reddito -, il rimborso andrà alle famiglie povere così come a quelle benestanti.
C’è però una condizione che dovrà essere rispettata, l’incentivo sarà versato a patto che i ragazzi studino, facciano tirocini con redditi minimi o siano impegnati nel servizio civile universale.
Ministra Bonetti soddisfatta
Il via libera è arrivato ieri durante il Consiglio dei ministri presieduto dal premier Draghi, mentre l’assegno unico debutterà nel 2022. Toccherà ora alle commissioni delle Camere dare il parere definitivo. Ma si può dire che la legge è arrivata al termine del suo inter. Soddisfazione è stata espressa da Elena Bonetti ministra alle Pari Opportunità e la Famiglia. “Sono molto soddisfatta ed emozionata, è un provvedimento storico a cui ho lavorato”, sottolinea Bonetti, “è un provvedimento che, finalmente, risponde alle richieste delle famiglie italiane, che dal 1° gennaio possono fare richiesta sul sito dell’Inps, presentando un Isee. Se non si presenta un Isee o lo si ha superiore a 40mila euro si avrà l’assegno più basso, che parte da 50 euro per un figlio”, fa presente ancora il ministro, “è obbligatorio presentare domanda per ricevere l’assegno”.
A chi spetterà
Il beneficio interesserà, oltre 7 milioni di famiglie, calcola la ministra della Famiglia, “i dati certificano che metà delle famiglie ha meno di 15mila euro di Isee, circa la metà della platea potrà prendere la cifra massima”. L’assegno unico avrà un costo notevole e sarà esteso a tutti, la cifra decisa è sui 20 miliardi, calcoli precisi sono ancora da fare. Il fondo andrà a coprire ogni tipologia di famiglia, a quella con basso reddito a quelle senza problemi economici. Il beneficio infatti recita il dispositivo potrà essere dati “anche alle famiglie che oggi non ne hanno diritto”.
Inoltre l’Assegno Unico universale per i figli, interesserà sia i lavoratori dipendenti sia gli autonomi e che sarà sempre erogato dall’Inps, sulla domanda dei nuclei interessati.
Le somme ripartite
Dal primo gennaio si potrà fare richiesta all’Inps dell’incentivo, anche se la nuova misura sarà operativa a decorrere da marzo 2022. L’assegno potrà essere chiesto anche dai cittadini extracomunitari residenti da almeno due anni in Italia. Nessuna famiglia resterà quindi fuori dal contributo che andrà dai 50 ai 175 euro al mese che diventano da 25 a 85 per i figli tra i 18 e i 21 anni.
I nuovi parametri
Sono state previsti una serie di aumenti che sono conteggiati in base al numero di figli e alla presenza di disabili, ma si terrà conto anche del fatto che entrambi i genitori lavorano, mentre una maggiorazione ad hoc, 20 euro al mese indipendentemente dall’Isee, andranno alle mamme under 21. A partire dal terzo figlio è prevista una maggiorazione tra i 15 e gli 85 euro a figlio in base all’Isee, mentre i nuclei con “quattro figli o più” riceveranno un’ulteriore “maggiorazione forfettaria” da 100 euro al mese. Se entrambi i genitori lavorano e l’Isee è basso, si avranno altri 30 euro in più, che si azzerano oltre i 40mila euro. In sostanza un nucleo con Isee fino a 15mila euro riceverà 175 euro al mese con 1 figlio, 350 con due, 610 con tre e 970 con 4 che diventano 1090 euro al mese se entrambi i genitori lavorano, 30 euro per 4 figli, 120 euro in più.
A questa cifra vanno aggiunti i 20 euro al mese a figlio in caso di mamma giovanissima.
I nuclei che superano i 40mila euro di Isee invece riceveranno 50 euro al mese con un figlio, 100 euro con due figli, 165 euro con tre figli, 330 euro con 4 figli. Anche in questo caso vanno aggiunti i 20 euro a figlio se la mamma ha meno di 21 anni mentre non opera la maggiorazione per entrambi i genitori lavoratori. Attenzione anche alle famiglie con figli disabili che riceveranno l’assegno unico – senza limiti di età – dei figli. Per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più – in caso di non autosufficienza -; 95 euro – in caso di disabilità grave – e 85 euro – nel caso di disabilità media -.
Una sola misura
I nuovi incentivi alla famiglia , assorbono i vecchi aiuti come il bonus bebè agli assegni familiari, mentre secondo le stime ci saranno circa 15 miliardi nel 2022 che saliranno progressivamente fino a 19 miliardi e mezzo a decorrere dal 2029. L’assegno unico universale per i figli, erogato dall’Inps, interesserà sia i lavoratori dipendenti, sia gli autonomi. Sarà erogato su istanza dei nuclei familiari interessati. L’importo terrà conto delle famiglie numerose che arriveranno a ricevere, combinando più requisiti, oltre mille euro al mese.