La finanza sostenibile è andata in scena a Milano, a Palazzo delle Stelline, durante la sesta edizione del Salone SRI. L’evento che è punto di riferimento per risparmiatori, consulenti, investitori istituzionali che vogliono farsi un’idea chiara dei progressi della finanza nel campo della sostenibilità, ha visto fra i momenti fondamentali gli ‘ESG talk’. Protagonista della formula innovativa è stata Eurizon Capital SGR con confronti diretti della durata di mezz’ora fra la società di gestione del risparmio e tre grandi aziende italiane, Saipem, Prysmian e Poste Italiane.
“La nuova regolamentazione SFDR applicabile al settore del risparmio gestito è arrivata in un momento di grande attenzione e sensibilità per i temi della sostenibilità – ha detto Federica Calvetti, responsabile ESG & Strategic Activism di Eurizon durante gli ‘ESG talk’ – nel prossimo futuro una delle sfide maggiori per il settore è la normativa di secondo livello che entrerà in vigore a luglio dell’anno prossimo che si spingerà oltre, tracciando una linea comune con la tassonomia. Naturalmente, ci sono temi come quello della disponibilità dei dati e pubblicazione degli stessi che restano centrali per accelerare questo processo e renderlo il più efficace possibile. Il settore sarà soggetto a requisiti di trasparenza maggiori per cui, in Eurizon, abbiamo già definito la nostra politica di sostenibilità con precise logiche di investimento a seconda dei prodotti d’investimento”. “L’azionariato attivo – ha detto ancora Federica Calvetti – incluso l’engagement con le società in cui investiamo, rappresenta un momento importante per il nostro business. In questa fase, la transizione verso modelli aziendali più sostenibili pone opportunità e sfide singolari. Attraverso il confronto con le aziende in cui investiamo puntiamo a monitorare e identificare al meglio opportunità e rischi in materia di sostenibilità.
L’engagement è un’attività principale per capire e analizzare le società non solo nel breve periodo, noi infatti siamo investitori di medio-lungo termine quindi per svolgere al meglio la nostra missione dobbiamo analizzare e capire le modalità di operare delle imprese su un orizzonte di lungo periodo. L’anno scorso in Eurizon abbiamo condotto 840 engagement, quest’anno puntiamo a superare questi livelli, perché nel solo primo semestre siamo già a 596 engagement di cui un terzo su tematiche ESG. Riteniamo infatti che un dialogo trasparente e duraturo tra società e investitori favorisca una migliore comprensione sia delle aspettative di mercato, sia delle dinamiche e possibilità di crescita nel contesto in cui operiamo anche per la gestione del processo di transizione ecologica. In quest’ottica Eurizon ha aderito alla Net Zero Asset Management Initiative, per cui lavoreremo sia per aiutare e spronare le aziende a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi °C sia per allineare i nostri portafogli, prima con obiettivi intermedi al 2030 per poi arrivare all’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050”.