I prossimi due mesi saranno cruciali per l’approvazione della Legge di Bilancio, il completamento di varie riforme e il rispetto degli impegni presi per il Pnrr.
E Draghi lancia un monito: “Al non-governo va contrapposto il coraggio delle riforme economiche e sociali”
Il non-governo è galleggiare sui problemi, rimandarne la soluzione, far finta di affrontarli con misure inefficaci, poco incisive, senza avere una visione di dove si vuol portare il Paese. L’espressione fu coniata da Ugo La Malfa, artefice insieme a Alcide De Gasperi, di riforme coraggiose che consentirono all’Italia, distrutta dalla guerra, di risollevarsi e realizzare il miracolo economico che ha fatto del nostro Paese una delle principali potenze industriali.
Nel 1951 La Malfa era Ministro del commercio estero e guidò la liberalizzazione degli scambi abbassando i dazi e aprendo le frontiere al commercio internazionale. Fu una scelta vincente che Francia e Gran Bretagna adottarono seguendo l’esempio italiano.
Draghi ha ricordato tutto questo e la figura del leader repubblicano facendo un esplicito riferimento all’Italia di oggi. Con l’espressione “non-governo” La Malfa stigmatizzava il comportamento delle forze politiche di maggioranza e di opposizione che, a partire dalla fine degli anni Sessanta ha indebolito il nostro sistema economico-sociale e ha posto le basi per un lungo periodo di crisi e ristagno dello sviluppo.
Il messaggio di Draghi è molto chiaro. Il suo governo vuole attuare riforme serie e coraggiose e non farsi paralizzare da estenuanti compromessi che annacquano le decisioni trasformandole in pannicelli caldi che servono solo alla demagogia.
Le forze di maggioranza che mordono il freno sono avvisate.