Stroncare le pratiche sleali nell’ambito commerciale dell’agricoltura.
È una delle iniziative a tutela delle imprese, a cui il Consiglio dei ministri, ha dato il via libera e che gode della approvazione delle Associazioni di categoria.
“Il decreto che vieta le pratiche sleali nei rapporti commerciali della filiera agroalimentare è una notizia positiva”, commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, “Ci riserviamo di valutare
nel dettaglio il testo definitivo, non appena verrà ufficialmente licenziato”.
Difendere i produttori leali
Il decreto che era stato più volte invocato dalle Associazioni degli agricoltori amplia le norme di tutela e di intervento contro chi esercita azioni commerciali scorrette a discapito di produttori e consumatori. “Da sempre”, prosegue Giansanti, “chiedevamo di recepire la direttiva comunitaria per ridare fiducia e stabilità agli operatori e al mercato, razionalizzando e rafforzando il quadro nazionale esistente sin dal 2012”.
L’impianto del decreto garantisce la riservatezza nella presentazione delle denunce e valorizza il ruolo delle organizzazioni a tutela dei propri associati. Tra le pratiche sleali individuate, di attualità la garanzia del divieto della vendita di prodotti agricoli a prezzi al di sotto dei costi di produzione “che”, precisa Giansanti, “tutela la redditività dei nostri imprenditori”. Confagricoltura auspica che nella formulazione finale del testo vengano tenute in adeguata considerazione le specifiche esigenze del settore vivaistico, comparto di primo piano del settore primario.