MILANO (ITALPRESS) – Con 26 voti favorevoli e 48 contrari su 75 presenti, è stata bocciata questa mattina dall'aula del Consiglio regionale della Lombardia la mozione di censura nei confronti dell'assessore all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione, Fabio Rolfi, per la sua politica in materia di caccia. Presentata dal Movimento Cinque Stelle, con l'appoggio del Partito democratico e +Europa, la mozione chiedeva che Rolfi fosse "rimosso o obbligato dal presidente della Giunta a cambiare politica", in campo venatorio in quanto ritenuta troppo accondiscendente alle esigenze dei cacciatori e lacunosa da un punto di vista giuridico. "Questa Giunta non ha posizioni ideologiche ma si approccia in maniera pragmatica alla caccia che ritiene una pratica necessaria", ha dichiarato Rolfi poco prima del voto, intervenendo in aula. "La mozione presentata non è tanto di censura verso di me, ma è una mozione contro la caccia, ed è mozione della 'minoranza della minoranza'", ha aggiunto l'assessore regionale, difendendo poi la legittimità del suo operato a fronte delle sentenze del Tar in ambito venatorio e a fronte dell'ipotesi, sostenuta dall'opposizione, di essere in conflitto d'interessi dato che Rolfi è un cacciatore del Bresciano: "Parliamo di atti sanzionati solo parzialmente e che sono frutto della possibilità della regione di discostarsi dalla normativa nazionale. Dove sta il reato?" . "Chi paga le tasse e rispetta le regole, ha il diritto di andare a caccia", ha detto ancora Rolfi, ribadendo che quello di Palazzo Lombardia è un "approccio pragmatico" perché "i cacciatori devono essere ascoltati" e "le norme sono in costante evoluzione, nel quadro della nostra volontà di rispettarle". "La Lombardia è l'unica Regione a non avere un piano faunistico venatorio regionale votato dal Consiglio regionale, ed è l'unica ad avere una legge regionale a normare il calendario venatorio, oggetto di continue integrazioni amministrative" ha evidenziato il consigliere del M5S, Simone Verni, primo relatore della mozione di censura contro l'assessore Rolfi. In tutte le regioni d'Italia il calendario venatorio è regolarmente gestito con delibere di Giunta". Con la mozione "chiediamo legalità", ha quindi precisato il consigliere pentastellato, perché "il quadro lombardo, volutamente realizzato da Rolfi, non solo costituisce un 'unicum', ma complica profondamente la gestione della materia e, come abbiamo visto, con pessimi risultati, incluse le molteplici sentenze del Tar ai danni della Regione Lombardia". (ITALPRESS). fmo/fsc/red 02-Nov-21 13:13