“È arrivato il momento di mettere mano a linee guida nazionali condivise con gli esperti della FARE e della SIFO (farmacisti ospedalieri), le Regioni e l’industria per la stesura dei capitolati di gara per le forniture pubbliche di farmaci, individuando le best practices replicabili su tutto il territorio nazionale”.
Questo l’appello urgente lanciato da Massimiliano Rocchi (vicepresidente di Egualia) alla platea dei partecipanti al XXI Congresso nazionale della FARE – la federazione degli economi e provveditori sanitari – in corso a Milano. Sotto la lente l’esperienza della pandemia e la necessità di individuare nuovi percorsi per garantire la resilienza e la sostenibilità delle forniture farmaceutiche: “La continua erosione dei prezzi, derivante dalle gare al prezzo più basso, se da un lato garantisce un controllo di breve periodo della spesa ospedaliera dall’altro rischia di far fuoriuscire dal mercato molte imprese, soprattutto Pmi, con ricadute sulla concorrenzialità e incognite sull’affidabilità delle forniture”, ha spiegato Rocchi. “I modelli di gara adottati finora – ha proseguito – lasciano intravedere enormi rischi in un futuro non molto lontano, quando scadranno nuovi brevetti di farmaci destinati a malattie gravi come la Lenalidomide (immunomodulante per il trattamento del mieloma multiplo) o il Fingolimod (immunosoppressivo utilizzato nel trattamento della sclerosi multipla). Trattamenti, cioè, per i quali sarà indispensabile poter contare sulla certezza della continuità e stabilità delle forniture”.
“Il punto da cui partire – ha aggiunto Rocchi – è la corretta individuazione dei fabbisogni, che si traduce in una minore variabilità della domanda e delle gare ad essa connesse, con riflessi sull’intera catena del valore. È però altrettanto urgente avviare il passaggio al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che tiene conto di altri elementi qualitativi”.
“Tra questi ultimi potrebbero figurare la disponibilità di più specialità medicinali; la maturità o meno del mercato di riferimento; disponibilità di dispositivi per la somministrazione; l’adozione da parte dei produttori che hanno implementato misure oggettive e misurabili per aumentare l’affidabilità della fornitura, come più fonti di approvvigionamento o produzione, tempi di consegna ridotti, politica di inventario o altre misure analoghe. Questo – ha concluso – consentirebbe una competizione equilibrata su più parametri, con l’obiettivo di fornire il miglior servizio ai pazienti e al Servizio sanitario nazionale”.