domenica, 22 Dicembre, 2024
Salute

Vaccini età adulta, campagna Italia longeva con Tardelli

“La longevità è una partita che si vince giocando d’anticipo!”. Parola del ‘campione del mondo’ Marco Tardelli, testimonial dello spot televisivo al centro della nuova campagna di comunicazione sociale #UnaSceltaVincente realizzata da Italia Longeva, la Rete del Ministero della Salute sull’invecchiamento e la longevità attiva, con il patrocinio di SIGG, SIMG, SItI e Responsabilità Sociale Rai, per sensibilizzare i cittadini sull’importanza delle vaccinazioni in età adulta per guadagnare anni di vita e in buona salute.

Lo spot, presentato al ministero della Salute in occasione della conferenza stampa organizzata da Italia Longeva “Vaccinazioni nell’età adulta #UnaSceltaVincente”, sarà trasmesso sulle principali emittenti televisive nazionali, a partire dalla messa in onda sulle reti Rai a fine ottobre in concomitanza con l’avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale, e sarà inoltre destinato alla diffusione ‘virale’ sui social attraverso la pagina Facebook dedicata alla campagna, ideata per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione in età adulta e renderli informati e consapevoli della pericolosità di alcune comuni malattie infettive (influenza, polmonite pneumococcica e herpes zoster, in primis) e dell’utilità delle vaccinazioni per proteggere la propria salute. Lo spot, che ha ottenuto il patrocinio della Fondazione Pubblicita’ Progresso, è stato realizzato grazie al contributo non condizionante di Pfizer, Sanofi Pasteur e Seqirus.

Continua a prevalere la convinzione che la vaccinazione sia solo “roba da bambini” e non riguardi l’età adulta, quando si è maggiormente esposti al rischio che le malattie infettive colpiscano più duramente. “Disinformazione, pregiudizi e luoghi comuni restano i maggiori ostacoli alla vaccinazione”, afferma Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva. “Persino la gratuità dell’offerta vaccinale per gli over-65 non basta ad aumentare i livelli di copertura. Una possibile strada per contrastare la disaffezione alla vaccinazione è quella di investire sulla comunicazione ai cittadini: la televisione e i social, per la loro accessibilità e capacita’ di fare leva sull’aspetto emozionale e sulla forza delle immagini, sono un ottimo mezzo per arrivare dritti alla ‘pancia’ della gente con messaggi positivi e incisivi sulla vaccinazione”.

Marco Tardelli è sceso in campo prestando il proprio volto allo spot di Italia Longeva. “65 anni e non sentirli. Pensare che mi possano definire anziano mi fa trasecolare. Mi sento pieno di energia, voglia di vivere e entusiasmo – ha detto -. Ma da sportivo so bene che per difendere questo equilibrio bisogna giocare d’anticipo. E allora sono sceso in campo perché in questa partita sono coinvolti avversari davvero temibili, e il sistema per sconfiggerli è appunto il gioco d’anticipo. Da sportivo e da cittadino il messaggio ai tanti tifosi che mi seguono, ma soprattutto ai tanti italiani che ogni giorno mi dimostrano il loro affetto, è quello di non abbassare la guardia e fare la scelta vincente: vaccinarsi. Perché la prevenzione è l’arma più potente che abbiamo a disposizione per vivere di più e meglio. È da questi particolari che si giudica un giocatore e la vita che cos’è se non un meraviglioso gioco di squadra?”.

Basta guardare ai numeri per rendersi conto dell’impatto sugli anziani delle malattie infettive prevenibili con la vaccinazione: in Italia nelle ultime stagioni influenzali l’eccesso di mortalita’ direttamente attribuibile all’influenza è stato, in media, di 17mila decessi ogni anno. Sono circa 11mila i decessi provocati dalla polmonite pneumococcica, responsabile anche di crescenti ospedalizzazioni (oltre 100mila italiani over-65 ricoverati ogni anno per complicanze respiratorie e cardiache).

Non è da meno l’herpes zoster (o fuoco di Sant’Antonio), malattia causata dalla riattivazione del virus della varicella che, in oltre il 20% dei casi, provoca la nevralgia post-erpetica, una condizione dolorosa e invalidante che può durare mesi o anni.

“Abbiamo a disposizione uno strumento semplice ed efficace per evitare le morti, che per il 90% riguardano gli anziani, ma serve maggior consapevolezza da parte dei cittadini su quanto sia importante vaccinarsi a partire dai 65 anni, quando le patologie croniche e la diminuzione delle funzioni del sistema immunitario rendono più vulnerabili alle infezioni”, spiega Paolo Bonanni, Coordinatore Scientifico del Calendario per la Vita. “Nel caso della vaccinazione antinfluenzale, le società scientifiche sostengono un abbassamento progressivo dell’eta’ dell’offerta attiva e gratuita, prima a 60 e poi a 50 anni, perché circa 1/5 degli over-50 è già affetto da almeno una malattia cronica.

Oltre ai vaccini per difendersi dai tre ‘avversari’ più temibili, non vanno infine dimenticati i richiami per tetano, difterite e pertosse, anch’essi inseriti nel Calendario per la Vita”.(italpress).

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