Negli Stati Uniti Uniti verrà avviata una gigafctory entro la prima metà del 2025, con un’iniziale capacità di produzione annuale di batterie di 23 gigawattora. È quanto riportato nel comunicato del colosso sudcoreano, in seguito all’accordo stretto con Stellantis per la costruzione di batterie per le auto elettriche di nuova generazione. Ebbene, Samsung ha stipulato un accordo per una joint venture con la casa automobilistica che produce Fiat, Chrysler e Peugeut al fine di fornire la componentistica fondamentale per i veicoli elettrici che verranno prodotti e circoleranno in Nord America.
Le difficoltà nel “riciclare” le batterie
Come spiega la ricercatrice Dana Thompson sulla rivista Science, il problema è che le attuali batterie progettate per i veicoli elettrici “in realtà non sono davvero progettate per essere riciclate”. Temi e normative ambientali si intrecciano a quelli economici, poiché le batterie sono composte da costosi materiali rari come il litio e il nichel: il recupero di quest’ultimi vale una fortuna. Ma come procedere?
Uno dei problemi è creare sistemi standardizzati di riciclaggio; i metalli presenti nei vari moduli sono rari ed intercettarli è molto difficile; i primi elementi ad essere presi di mira sono il cobalto ed il Nichel che raggiungono prezzi estremamente alti.
Le opportunità dello smaltimento “in house”
Nonostante le difficoltà sopra elencate, sono più di un centinaio le aziende al mondo specializzate in quest’attività, per non parlare delle startup che stanno fiorendo in ogni angolo del globo sviluppato e che stanno generando e studiano soluzioni alternative, consce del presupposto che da qui a quindici anni (forse anche meno) questo tema rappresenterà uno dei “core business” principali su cui passeranno le nuove linee di produzione di tutti i veicoli circolanti. E i prezzi delle “nuove materie prime”? L’attività di riciclo porterà il prezzo delle materie in questione a circa la metà di quello che si spende per l’attività di estrazione. La Cina rappresenta oggi il maggiore riciclatore di batterie a livello mondiale, quasi inarrivabile.
Le case automobilistiche, consce dell’enorme opportunità costituita dallo smaltimento in proprio, non stanno di certo a guardare, anche se in alcuni casi si sono messe in moto con un certo ritardo.
Le gigafactory europee
Come riportato in un’interessante intervista a Danilo Bonato (direttore generale di Erion Energy) sul Sole 24 Ore, entro il 2025 sono previste ben 15 gigafactories in Europa. In prima fila la Germania, con il Gruppo Volkswagen che ha inaugurato già da tempo a Salzgitter, in Germania, il primo impianto per il riciclaggio delle batterie. L’obiettivo dell’azienda è quello di riciclare in futuro il 90% dei materiali delle batterie.
Green, sostenibilità e riciclo: non solo uno slogan. Una necessità
Gli attuali studi dimostrano che le materie prime delle batterie riciclate possono essere funzionali quanto quelle nuove: con il costante ed obbligato aumento della domanda di veicoli elettrici, sarà importante e necessario riutilizzare ogni singolo grammo di materiale riciclato. E le aziende che arriveranno per prime a livello di studio, ideazione ed implementazione avranno un enorme vantaggio competitivo. I mercati e gli investitori istituzionali osservano. E già puntano gli occhi sui pionieri.