“Nel secondo trimestre dell’anno, l’incidenza del deficit delle Amministrazioni pubbliche sul Pil si è sensibilmente ridotta in termini tendenziali per la consistente riduzione delle uscite, solo in parte compensato da un calo nelle entrate. Il reddito disponibile delle famiglie e il loro potere d’acquisto hanno segnato lievi aumenti, mentre la crescita sostenuta dei consumi finali ha sospinto al ribasso la propensione al risparmio, rimasta tuttavia a livelli superiori a quelli registrati prima della crisi. La quota di profitto e il tasso di investimento delle società non finanziarie si sono leggermente ridotte rispetto al primo trimestre dell’anno in corso”. Lo rende noto l’Istat nel conto trimestrale delle Amministrazioni Pubbliche.