sabato, 16 Novembre, 2024
Il Cittadino

Verde: è giovane, è popolare

L’evento della settimana a livello mondiale, non ho dubbi, è stato lo Youth4climate di Milano, questo incredibile congresso di giovani al di sotto dei trent’anni, autogestito, che è il seguito ed il preludio di un movimento inarrestabile che ha visto quattrocento ragazze e ragazzi di ogni nazionalità, razza, etnia e religione uniti nel problema dei problemi: la salvezza del pianeta terra.

Diciamo subito che abbiamo un modo abbastanza facile per salvare l’ambiente: continuare come se nulla fosse e, nello spazio di meno di un secolo, determineremo la scomparsa dell’uomo. E con la fine dell’umanità anche la fine dell’inquinamento.

Quello dello Youth4climate è un incontro che offre una prospettiva diversa, invertita rispetto allo schema usuale: non sono i giovani ad essere invitati dai “grandi della terra”, ma sono loro che convocano i governanti per comunicare lo stato del pianeta, per rimproverare del nulla che si è fatto per salvarlo e per pretendere rimedi da prendere subito. Col rifiuto espresso di ogni bla-bla-bla, che ripreso da Draghi che ha assunto impegni precisi con i ragazzi, è diventato l’emblema di ciò che i governanti del mondo non potranno mai più fare: promesse senza fare.

Il tema dell’ambiente è centrale ed è trasversale. Supera le barriere ideologiche, perché impone comportamenti concreti e non teorie filosofiche, non ammettendo utopie. O si interviene o si perisce. È un tema universale e che affratella: ciascuno deve fare la sua parte, ognuno può contribuire. Ma se non c’è un accordo universale è tutto inutile: ci si salva tutti insieme o si affonda tutti con l’intero pianeta. Non c’è una terra di riserva. E non può salvarsi il nostro orticello, se non si interviene sugli orticelli di tutti.

È l’allarme fortissimo che si coglie nella “Laudato sii”, lanciato da Papà Bergoglio sei anni fa e sempre più attuale: l’ambiente, “il creato”, è al centro dell’attenzione del mondo cattolico.

Scusate se, a questo punto, inelegantemente cito me stesso, parlando di una iniziativa che mi trova in primo piano tra i protagonisti, assieme a due amici molto noti, Gianfranco Rotondi e Paola Balducci: un cattolico, ormai votato alla “conversione ecologica” predicata dal Papa; una “verde” ostinatamente di sinistra, ma disposta a sentire qualche volta parlare di “creato” e non di ambiente; col cocktail completato da me, un socialista liberale molto pragmatico e poco ideologizzato.

La condivisione delle preoccupazioni per l’ambiente, la volontà di impegnarsi e di dare il nostro microscopico contributo per il clima è per la salvaguardia del pianeta ci hanno fatto superare ogni differenza. Ci siamo accorti già la primavera scorsa, con un certo stupore, che il DC Rotondi, fedelissimo parlamentare di Forza Italia, non aveva esitato a Milano a schierarsi pubblicamente, in vista delle elezioni comunali, con il sindaco uscente Beppe Sala e con la nuova creatura politica “Europa Verde” da questi creata e simbolo col quale è di nuovo candidato sindaco.

Si tratta di un’adesione, questa di Rotondi verso Sala, spiegabile soltanto con la sua convinta adesione alla necessaria e improcrastinabile transizione ecologica.

Da questa constatazione l’avvio di un lavoro serrato, pensando a quanto avviene in Germania col dialogo tra un fortissimo partito verde (15%), i cattolici della CDU ed i moderati, con la suggestiva idea che quel modello possa essere esportato da noi. Che si possa, cioè, trovare nella difesa dell’ambiente, nella lotta per il clima, uno scopo da perseguire che consenta un dialogo che senza tale finalità comune sarebbe impossibile.

Abbiamo costituito noi tre – Rotondi, Balducci ed io – un’associazione culturale, dando vita così ad  un’idea di un obiettivo comune che si era affacciata alla mente, senza essere espressa, lo scorso ottobre 2020 a Saint-Vincent al tradizionale convegno di area ex DC organizzato da Rotondi, con oggetto la già citata “Laudato sii”.

L’idea come detto si è poi sviluppata e la neo costituita associazione “Verde è popolare” è stata presentata in Calabria a metà luglio, con indimenticabile giornata finale al Santuario della Madonna di Polsi in Aspromonte, sul tema “legalità e ambiente”.

Infine la vera e propria apertura pubblica con una sorta di assemblea costituente lo scorso sabato 25 settembre ad Assisi.

Assisi è stato un appuntamento importante con cento entusiasti costituenti, con partecipazioni importanti e con il pieno coinvolgimento della Sindaca di Assisi, la giovane Prof. Letizia Proietti, che per un giorno ha cessato la campagna elettorale, ha orgogliosamente aderito all’Associazione ed ha seguito l’intera giornata di lavoro: non a caso il primo capitolo del suo programma elettorale è “clima, ambiente e sostenibilità”.

Il prossimo appuntamento di “Verde è popolare” sarà il ritorno a Saint-Vincent, l’ultimo fine settimana di ottobre.

Si parlerà nuovamente d’ambiente. Saranno presenti personaggi di grande rilevanza, dei più svariati settori politici, dell’imprenditoria e delle professioni. L’argomento riuscirà a farci superare le differenze e ci accomunerà nella volontà di offrire un contributo reale, nella strada indicata dai giovani del Pre-cop 26.

Ci distingueremo perché a Saint-Vincent “Verde” non sarà “soltanto” popolare, ma sarà soprattutto “giovane”: perché dei giovani è l’istanza più forte e più disperata per la salvezza della terra. E perché lo Statuto che abbiamo voluto li pone in un ruolo centrale e responsabile.

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