Il Teatro Biondo di Palermo ha visto entrare in scena due nuovi attori protagonisti la Giustizia e la Cultura. A sancire la nuova alleanza fra le più ambite dee dell’Olimpo dei Valori Universali è una scultura: Il Ponte della Legalità, dell’artista Francesco Misuraca ideato per IusArteLibri. L’itinerante percorso di counselling giuridico è confluito nella edizione 2021 del Premio Ennio Fantastichini dando voce all’impegno di tanti giuristi e di tanti uomini di buona volontà, tra cui il neo Presidente del Tribunale di Palermo Antonio Balsamo insignito per il suo impegno internazionale nella lotta alla criminalità organizzata.
Sul palcoscenico non solo gli attori Marta Bifano ed Alessandro Preziosi ma immagini del grande Ennio per esorcizzare la sua assenza e ricordare la delicatezza con cui accoglieva gli attori emergenti e li aiutava a tirar fuori il loro talento. Fantastichini, aveva un grande senso della giustizia, pronto a battersi per i suoi diritti e felice di aver interpretato Giovanni Falcone.
Presidente, lei ritorna a Palermo dopo tanti anni. Quale nuovo volto vuole dare al suo Tribunale?
L’immagine del Tribunale di Palermo e dei giudici Falcone e Borsellino suscita fortissimi sentimenti in tutto il mondo. Mi piacerebbe restituire alla cittadinanza, e soprattutto ai giovani, il Palazzo della Giustizia, aprendo le sue porte non solo per celebrare processi ma per consentire alla società civile, come pure al mondo dell’arte, la diffusione di una cultura della legalità, che faccia provare a ciascuno la “bellezza del fresco profumo della libertà”, di cui parlava Paolo Borsellino nel 1992, un anno drammatico ma ricco di grandi segnali di speranza.
Una utopia o una provocazione?
Una scelta. In piena sintonia con il Progetto IusArteLibri, e con le iniziative organizzate con l’ANM già nel maggio 2017 presso la Corte di Cassazione, sarebbe bello siglare tra l’avvocatura, i cittadini, le istituzioni e gli artisti una sorta di nuova alleanza fra Giustizia e Cultura. Il 2022 è l’anno in cui ricorre il trentesimo anniversario dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio, dobbiamo fare in modo che Mnemosine e Dike indichino ai giovani la strada da seguire.
Presidente oltre ad andare a letto tardi la sera, cosa ha fatto in questi anni?
Apprezzo la sua citazione cinematografica, amo quel film di Sergio Leone ed amavo molto le interpretazioni di Fantastichini. Anche negli anni in cui ho smesso di svolgere le mie funzioni a Palermo, non sono mai stato lontano dalla mia città. Sia quando ero in Cassazione sia quando stavo in Austria, ritornavo ogni fine settimana dalla mia famiglia ed ai miei luoghi del cuore. Nel periodo in cui ho lavorato a Vienna, sono stato felice di vedere l’intera Rappresentanza italiana alle Nazioni Unite impegnata nel compito di portare avanti l’eredità di Giovanni Falcone e la sua antesignana visione della lotta alle mafie, che ha aperto la strada alla Convenzione di Palermo. Nella sede dell’Onu vi sono i monumenti commemorativi di due italiani: Enrico Fermi e Giovanni Falcone. La memoria collettiva del lavoro sviluppato da quest’ultimo alle Nazioni Unite, e la percezione che il mondo ha del sacrificio di tanti magistrati, hanno sempre sostenuto l’azione di tutti.
Nella catena Giustizia, vi sono tanti anelli. A quale vuole dare priorità nel suo mandato?
Agli anelli eclissati, tra cui i detenuti e l’impegno costituzionale di garantire rieducazione e reinserimento sociale. Per questo apprezzo particolarmente l’idea, lanciata da lei e dal produttore teatrale Marta Bifano, di mettere in scena presso il Tribunale di Palermo, uno spettacolo di forte significato su questo tema, con la partecipazione della bravissima Ester Pantano, che è stata insignita del Premio Fantastichini come miglior attrice emergente. L’Amore va oltre le sbarre del carcere, e ogni persona non deve mai essere privata della propria dignità, né perdere la speranza di riscrivere il proprio destino.