Un momento di festa e di riflessione con al centro la difesa dei valori cristiani. Su questo fronte la Giunta del Friuli Venezia Giulia non ha dubbi ed è portatrice di un pensiero che non ha possibilità di essere interpretato ovvero la tutela del nostro credo cristiano e dei suoi valori. E’ il cuore del messaggio che il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi, presente assieme all’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, ha voluto portare oggi partecipando alla celebrazione eucaristica che ha riaperto al culto il restaurato santuario di Madonna d’Aiuto a Corno di Rosazzo.
La chiesetta presente sulla strada che porta a Cividale del Friuli è stata sistemata grazie alle offerte dei fedeli, pari a 110mila euro, e benedetta dall’arcivescovo di Udine, monsignor Andrea Bruno Mazzocato, alla presenza anche del parroco don Antonio Raddi che ha festeggiato oggi i 25 anni di sacerdozio. Secondo il vicegovernatore Riccardi, non ci deve essere rassegnazione, pur nel rispetto di tutti i culti, davanti all’impossibilità per un sacerdote di recitare il Padre Nostro come accaduto qualche giorno fa a Precenicco o davanti a chi è disturbato dal suono delle campane.
È necessario invece avere fermezza nel difendere l’identità cristiana ancor più oggi con i mezzi di informazione che ci aggiornano in tempo reale con notizie allarmanti dal mondo. Di fronte a questi segnali preoccupanti, ad un momento di incertezza per una pandemia che ancora non è conclusa, per la Regione il sentimento comune è la richiesta di sostegno che appartiene a tutti in diverse fasi della vita. Il vicegovernatore si è unito a monsignor Mazzocato e a don Raddi nell’esprimere gratitudine per quanti hanno contributo al restauro. La chiesetta fu costruita nel 1655, restaurata e ampliata nel 1760. Nuovi lavori vennero eseguiti dopo il 1838 quando il territorio fu colpito da un’epidemia di colera asiatico e la popolazione salvata volle ingrandire il santuario con l’aggiunta del porticato e del campanile. I lavori si conclusero negli anni Venti del Novecento. Dopo il sisma del 1976 furono poi necessari interventi di consolidamento. Nel dettaglio i lavori hanno riguardato la risistemazione del tetto, delle guaine, le parti lignee e il risanamento della muratura oltre alla pulizia delle pietre e alla tinteggiatura.