venerdì, 22 Novembre, 2024
Società

Mons. Dario Edoardo Viganò, Premio Different a Venezia: ‘Papa Francesco e il cinema, un rapporto di famiglia’

Nell’evento patrocinato dal Quotidiano ‘La Discussione’ e organizzato dai Papaboys e 3B film il collegamento dal Vaticano con il monsignore esperto di cinema.

Nella notte del Premio Different, organizzato a Venezia dai Papaboys e dall’etichetta indipendente 3B Film, con il sostegno del Grassi Group e della Tenuta Vitivinicola ‘La Cura’, emozionante collegamento dal Vaticano, con Mons. Dario Edoardo Viganò,  vice Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze e Scienze Sociali della Santa Sede.

L’evento dei Papaboys e 3B Film, condotto dall’attore Pietro Romano e da Federica Driusso, con la partecipazione del maestro Marco Celli Stein, e dei giovani attori Jano Di Gennaro e Claudio Bondatti, ha potuto contare sul sostegno come media partners dell’Agenzia Askanews, del quotidiano ‘La Discussione’ e dell’organizzazione Venezie Channel

La motivazione del Premio a Mons. Viganò: Per il generoso impegno culturale come massimo esperto di cinematografia nella Chiesa, al servizio del Santo Padre Francesco e per l’instancabile lavoro che lo ha portato a coniugare in ogni angolo della terra, Cinema, Arte e Vangelo.

Le dichiarazioni del Monsignore, collegato dal Vaticano:

Anzitutto un saluto dal salone delle udienze della residenza estiva di Papa Leone XIII; un saluto a tutti voi del “Premio Different” che siete a Venezia nel chiostro dell’Istituto San Bernardino. Un saluto e un ringraziamento per il premio che avete voluto consegnarmi. E questa è l’occasione per richiamare qualche pensiero sul rapporto tra la Chiesa e il Cinema.

Certo questa non è la sede per riannodare le fila dell’intenso, e a tratti, anche complesso rapporto della Chiesa con la settima arte. Però vale la pena accennare al momento almeno dell’attuale pontificato di Papa Francesco. Anche nell’ultima intervista sul rapporto con il cinema che Papa Francesco mi ha rilasciato per il mio ultimo libro, lui parla di cinema come qualcosa di familiare. Ricorda che da bambino andava con tutta la famiglia al cinema dove ad esempio ha conosciuto e ha potuto apprezzare la grande scuola del Neorealismo e, attraverso i film del Neorealismo, ha potuto comprendere anche l’orrore della guerra. Papa Francesco cita Tito, gli autori e questo indica che il cinema è qualcosa che fa parte del perimetro proprio della sua formazione.

Nella lunga storia tra cinema e Chiesa, il cinema è stato considerato più delle volte come uno strumento, uno strumento su cui vigilare per i pericoli morali o, al più, è stato considerato come uno strumento da evangelizzare. Con Papa Francesco questa attenzione naturalmente rimane nel solco del magistero ma quello che emerge è che lui chiama il cinema “scuola di umanità”. Cioè un cinema diventa un testo vero e

proprio, un veicolo di cultura come già aveva anticipato Giovanni Paolo II nell’anno centenario della nascita del cinema. Ad esempio in “Amoris laetitia”, sull’amore nella famiglia, del 2016, Papa Francesco cita “Il pranzo di Babette” oppure nell’enciclica “Fratelli tutti” il papa cita il film di Wim Wenders dal titolo “Francesco un uomo di parola”.

Altra citazione, meglio direi una evocazione, che forse è rimasta evidente per chi ha affinato l’orecchio al cinema, è durante l’omelia della messa di Pasqua del 2017 quando parlando della pietra scartata dai costruttori che divenuta testata d’angolo, il papa, in maniera implicita fa riferimento al discorso che il matto fa’ a Gelsomina nel film “La strada” di Federico Fellini. In questo orizzonte diventa allora importante un momento come questo che avete organizzato. Vi ringrazio davvero ancora di cuore e vi saluto con grande affetto.

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