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Un Green Pass alla volta e il giro di valzer di Salvini

giovedì, 9 Settembre 2021
1 minuto di lettura

L’estensione del Green Pass avverrà con gradualità e senza fretta. Una categoria alla volta. Senza dare l’impressione di voler forzare la mano. Allargare la platea di chi è obbligato a munirsi del Green Pass si può farlo mano a mano che i dati della pandemia e l’approssimarsi dell’autunno renderanno più ragionevole l’adozione di misure più stringenti.

Draghi, pur essendo favorevole perfino all’obbligo del vaccino, ha scelto una linea prudente.

Lo ha fatto per evitare di offrire spunti polemici a Salvini che continua fare il Giamburrasca della maggioranza.

Andare allo scontro con il leader della Lega non conviene a nessuno, né a Draghi né agli altri partiti della maggioranza. Ne trarrebbe vantaggio solo Salvini che farebbe la vittima e acquisirebbe un credito nei confronti del Governo da spendersi su altre scelte che l’Esecutivo dovrà fare nei prossimi mesi.

Illudersi, come pensano alcuni della sinistra, che Salvini possa essere costretto a uscire dalla maggioranza è una perdita di tempo. Il leader leghista non rinuncerà mai all’ombrello di Draghi, che è utile anche per lui, soprattutto adesso che si cominciano a vedere i primi frutti dell’avvio del Pnrr.

Il “capitano” continuerà a fare  quello che ha fatto dal primo giorno del Governo Draghi: stare in maggioranza e far finta di essere all’opposizione nelle piazze e nelle tv. Dirà sempre che è d’accordo con Draghi ma poi si comporterà come se così non fosse. Insomma un balletto continuo.

Come il giro di valzer che si è concesso prima ritirando gli emendamenti, per evitare il voto di fiducia, e poi votando quelli di Fratelli d’Italia per rendersi meno antipatico a Giorgia Meloni. C’è una domanda che Salvini forse si fa e alla quale non riesce a dare una risposta: perché tutto questo agitarsi da sei mesi in qua lo ha fatto arretrare nei sondaggi, mentre Meloni lo ha sorpassato? La risposta non è difficile: Meloni ha una linea semplice, chiara e coerente, Salvini facendo troppe parti in commedia si fa male da solo.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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