Un chiarimento sul Green Pass, ovvero se ci sarà l’obbligo, come sarà esteso e controllato. È il tema che ha acceso in questi giorni un confronto polemico tra Sindacati e Confindustria. I primi contrari alle decisioni estemporanee come quelle di alcune aziende di interdire i locali mensa ad alcuni lavoratori senza Pass, mentre gli industriali ne hanno fatto un motivo di rivalsa ideologica contro i sindacati, ritenendoli poco “coraggiosi”
Il vertice
Domani ci sarà l’atteso incontro tra sindacati e imprese fissato alle ore 18. Cgil, Cisl e Uil vedranno dapprima Confindustria due ore dopo alle 20 i vertici della Confapi. Non sarà una passeggiata perché dietro alle tensioni sul Green Pass, ci sono vedute diverse su molte questioni di attualità. Dalla riforma degli ammortizzatori sociali, a quella delle politiche attive del lavoro, poi la riforma della previdenza, il nodo licenziamenti e tutele della occupazione.
Obbligo Green Pass
Fare il punto della situazione sul Green Pass sui luoghi di lavoro è diventato necessario. I sindacati si sono già detti favorevoli ad un obbligo di vaccinazione ma questo non significa che si possa fare con circolari e indicazioni lasciate a libere interpretazioni. Cgil, Cisl e Uil chiedono che sia il Governo a varare una legge. “In particolare Le ribadiamo”, scrivono in una lettera indirizzata al Premier, i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, “il nostro assenso ad un provvedimento che, in applicazione della nostra Carta, il governo decida di assumere finalizzato a rendere la vaccinazione obbligatoria quale trattamento sanitario per tutti i cittadini del nostro Paese”.
Il governo decide
Sempre domani il Governo potrebbe mettere la fiducia sul decreto Green Pass nell’Aula della Camera. Quella che appariva come una ipotesi è divenuta in queste ore una indicazione concreta. La decisione sarà imminente.
L’orientamento è per un obbligo esteso e vincolante, in particolare a tutti i dipendenti dei settori del pubblico impiego.
Fatto non semplice perché all’interno della maggioranza c’è chi come la Lega – e alcuni parlamentari dei 5S – sono contrari ad ogni obbligo vaccinale.
Le proposte della Lega
La Lega con il segretario Matteo Salvini ha presentato sabato, le 5 proposte per piano vaccinale e Green pass, ai governatori Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana, Maurizio Fugatti, Christian Solinas, Nino Spirlì, Donatella Tesei e Luca Zaia. Queste in sintesi le ipotesi.
- Promozione della campagna vaccinale, riconoscendo l’efficacia dell’impegno dei sindaci, delle Regioni, della struttura commissariale e del governo: un incremento delle adesioni, per la Lega, può essere ottenuto con informazioni corrette, salvaguardando la libertà ed evitando obblighi o costrizioni.
- Utilizzo del Green Pass per favorire aperture in sicurezza a partire dai grandi eventi “ma senza complicare la vita agli italiani”.
- Tamponi gratuiti per alcune categorie, così da permettere agevolmente l’ottenimento del Green Pass.
- Possibilità di usare tamponi salivari molecolari per ottenere il Green Pass.
- Estensione dell’utilizzo degli anticorpi monoclonali prescrivibili anche dal medico di medicina generale.