La spesa farmaceutica resta in equilibrio ma con cifre che sono sopra i tetti di spesa previsti dalla Sistema sanitario nazionale. Negli ultimi tre anni la media della spesa è stata di 19,4 miliardi di euro l’anno. All’interno di questa somma il cittadino spende di suo per l’acquisto di medicinali circa 7 miliardi e 200 milioni. Così le cifre ridotte all’essenziale mostrano che per i farmaci si spende ancora molto con differenze tra diverse regioni. L’analisi storica della spesa farmaceutica, inoltre, mostra un aumento progressivo della spesa per acquisti diretti a carico del Sistema sanitario nazionale e della spesa privata a carico dei cittadini.
L’Agenzia del farmaco
L’Aifa ha pubblicato un’analisi della spesa per i farmaci nell’ultimo triennio. Focus sulla spesa per acquisti diretti (ex ospedaliera) che a partire dal 2017 registra costantemente un disavanzo rispetto al tetto previsto in tutte le Regioni. I livelli di tale sfondamento sono estremamente variabili tra le diverse regioni italiane.
Il cittadino spende di più “La spesa per l’acquisto privato” sottolinea l’Aifa, “da parte dei cittadini, circa 7,2 miliardi nel 2020, continua ad essere una quota di spesa consistente che necessita di essere monitorata anche ai fini della valutazione dell’appropriatezza”.
Sostenibilità a rischio
L’Agenzia lancia però l’allarme: “la sostenibilità della spesa, tuttavia, se rapportata ai livelli di finanziamento previsti (e in modo specifico la spesa relativa agli acquisti diretti), mostra delle criticità: a partire dal 2017 infatti si registra costantemente un disavanzo rispetto al tetto in tutte le Regioni e Pubbliche amministrazioni”.
Covid, farmaci e spese
Aifa rimarca poi come “i fondi Covid aggiuntivi, a valere sul Fondo sanitario nazionale, non hanno modificato in maniera sostanziale i livelli di sfondamento degli acquisti diretti. Per contro”, fa presente il documento, “le quote aggiuntive destinate alla farmaceutica convenzionata hanno determinato un maggiore avanzo di risorse non spese”.