Moderna presentato i primi dati alla FDA statunitense per l’autorizzazione del richiamo (terza dose) del suo vaccino contro il Covid-19. L’azienda farmaceutica prevede di presentare i dati all’Agenzia europea per i medicinali (EMA) e ad altre autorità di regolamentazione in tutto il mondo nei prossimi giorni.
Lo studio di fase 2 sull’mRNA-1273 è stato integrato con l’offerta di una dose di 50 microgrammi di richiamo di mRNA-1273 ai partecipanti 6 mesi dopo la loro seconda dose (n = 344). “La dose di richiamo di mRNA-1273 di 50 microgrammi ha aumentato significativamente i titoli neutralizzanti al di sopra del benchmark di Fase 3 – sottolinea Moderna -.
Un’ulteriore analisi ha mostrato che una dose di richiamo di mRNA-1273 di microgrammi µg ha indotto robuste risposte anticorpali di oltre 40 volte contro la variante Delta (B.1.617.2), nonché contro il (B.1.351) di 32 volte, contro Gamma (P.1) di 43,6”. “Rimaniamo impegnati a stare al passo con il virus e a seguire l’epidemiologia in evoluzione di SARS-CoV-2. Continueremo a registrare dati e condividerli in modo trasparente per supportare i Governi e le Autorità di regolamentazione, che stanno prendendo decisioni sulle future strategie di vaccinazione basate su risposte reali”, spiega Stephane Bancel, Chief Executive Officer di Moderna.