Scenari ipotetici passano come nuvole veloci sul cielo di settembre. Lo sfondo è sempre l’elezione del capo dello stato. Se Mattarella sarà rieletto, resterà al Quirinale non per due anni ma per un settennato pieno. Ma se i voti per il secondo mandato non ci saranno Mario Draghi è il nome più quotato. Se Draghi sale sul colle più alto, il suo governo finisce e sarà impossibile ricreare l’attuale ampia maggioranza. Ci sarà un nuovo governo per un anno, con il perno sul centro destra e il sostegno di Renzi? Chissà.Certamente non ci sarà un governo tra 5S e Pd, cui mancherebbero i voti determinanti di Renzi.
Ipotesi più probabile? Elezioni anticipate a fine aprile, con un governo elettorale.
In Europa qualcuno -forse- comincerà a preoccuparsi. Fino a quando c’è Draghi a Palazzo Chigi tutto fila liscio. Partiti, anche in contrasto tra loro, alla fine votano per le decisioni del governo e l’Europa sa che l’Italia è in buone mani. I soldi arrivano. Ma dopo? Chi garantisce che le riforme avviate siano completate e non stravolte? Chi si impegnerà per il rispetto rigoroso dei tempi nell’attuazione del Pnrr, condizione imprescindibile per continuare ad ottenere i finanziamenti europei?
Se, come i sondaggi lasciano immaginare, dovesse vincere una coalizione di centro destra con Lega e Fratelli d’Italia in posizione di forza, siamo sicuri che l’atteggiamento del futuro governo italiano verso l’Europa sarà lo stesso di Draghi… e viceversa?
Nuvole sempre nuvole che passano. Fino a quando non si cominceranno ad addensare all’orizzonte godiamoci questi mesi di serenità garantita da Draghi e Mattarella.
Di doman non c’è certezza…