Le Regioni italiane si stanno movimentando per trovare la loro giusta dimensione con differenze sostanziali tra quelle del nord del centro e del sud Italia. Iniziamo la nostra serie di interviste con Marco Marsilio, presidente di una regione media per grandezza ma non per importanza: l’Abruzzo.
Buongiorno Governatore, ricordiamo che grazie all’impegno dell’intera coalizione di centrodestra in Abruzzo la sua vittoria è stata schiacciante rispetto agli altri candidati.
Da febbraio, mese della sua elezione, cosa è cambiato negli equilibri politici a livello regionale rispetto al panorama politico nazionale?
“In questi sei mesi di governo regionale, la coalizione si è caratterizzata per l’ottima, serena e costruttiva collaborazione sia nel lavoro di Giunta che nei rapporti con la maggioranza in Consiglio, che ha approvato tutte le proposte di Giunta e si è fatta a sua volta promotrice di iniziative legislative importanti e innovative, riconosciute come tali dalla stampa nazionale. Non mi appassionano i confronti con la precedente amministrazione regionale, ho rispetto per l’attuale opposizione che confeziona quotidianamente i suoi comunicati stampa di legittima critica, ma per noi parlano i numeri: abbiamo deliberato più di quanto fatto in passato e affrontato e risolto questioni che altri hanno ingiustificatamente trascurato, come l’approvazione degli ultimi quattro rendiconti. Certo, come in tutte le famiglie, ci sono momenti in cui il confronto si fa un po’ aspro e talune decisioni possono creare delusione in alcuni e altre volte in altri, è fisiologico e lo ritengo anche salutare, perché da questi passaggi si esce sempre rafforzati, uniti e determinati a fare il meglio”
Appena da 180 giorni, Lei sta governando l’Abruzzo, e ci riferiscono di un lavoro serio e costante; possiamo sottolineare alcune azioni importanti già intraprese?
“Abbiamo molto da fare, ci siamo occupati dei problemi dei cittadini abruzzesi da subito, sempre presenti nonostante le emergenze e le criticità che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione regionale, rivendico i fondi reperiti per le infrastrutture, la ricostruzione e soprattutto per la tutela dell’ambiente come per il sito del Gran Sasso. Abbiamo, poi, rivitalizzato la macchina amministrativa e avviata l’istituzione dell’Agenzia per la protezione civile regionale. da non dimenticare l’importante lavoro che stiamo facendo per fare ripartire la ricostruzione sia riferimento alla sisma 2009 sia in riferimento al sisma 2016 dove le pratiche erano praticamente bloccate e noi siamo riusciti a ottenere economie per assumere nuovo personale, nonché chiedere al Governo un impegno concreto per considerare l’Abruzzo per i danni subiti e quindi aumentare anche in questo caso il personale a disposizione degli uffici”.
Rispetto al governo passato di centro sinistra quali le differenze?
“Le differenze sono notevoli e sono visibili a tutti. siamo come una foresta che cresce, quindi non fa rumore ma è visibile il lavoro portato avanti. Ci siamo ritrovati con tanti impegni, tante promesse molte, anzi quasi tutte, senza il sostegno economico necessario. Tutto quello che noi andiamo facendo lo facciamo partendo dai fondi necessari per attuare i progetti. I cittadini ci hanno scelto per la nostra concretezza, perché siamo seri. una risposta rispetto al passato importante è la legge regionale sugli alloggi popolari. Una modifica radicale che sarà di esempio per le altre regioni italiane. la casa popolare in futuro l’avrà chi ha diritto, chi è onesto, chi rispetta le leggi, chi manda i figli a scuola”.
L’ex Governatore d’Abruzzo che l’ha preceduta, Luciano D’Alfonso, era quasi certo che avrebbe rappresentato l’Abruzzo non solo come senatore in questo governo giallorosso, ma puntava a diventare sottosegretario. Come commenta la questione?
“La carriera politica di Luciano D’Alfonso, francamente, non è una mia preoccupazione. Mi preoccupa, invece, la poca considerazione di cui godono le delegazioni parlamentari del Pd e del M5s a Roma, certificata inequivocabilmente dall’assenza di abruzzesi nel lungo elenco di viceministri e sottosegretari del governo Conte. Dispiace notare che non un solo abruzzese sia stato ritenuto meritevole di occuparsi di una qualunque competenza operativa. L’unico sottosegretario, a cui rinnovo i più sinceri auguri di buon lavoro, è infatti incaricato di gestire i Rapporti con il Parlamento, un ruolo autorevole ma di ‘palazzo’, poco incidente sulle tante problematiche del territorio. Una su tutte: chi si occuperà della delega alla ricostruzione? L’attuale sottosegretario Crimi è stato promosso a Viceministro degli Interni, un impegno molto stringente. Attendiamo che Conte assuma decisioni ufficiali al riguardo, l’urgenza delle tante cose da fare è tale da non poter perdere un solo giorno di tempo”.