Il forum è organizzato dalla FED dal 1978 a Jackson Hole (Wyoming). Il meeting riunisce I banchieri centrali di tutto il mondo (membri del Federal Reserve System, esponenti di grandi organizzazioni finanziarie, accademici, giornalisti e autorità politiche statunitensi. Lontano dalle pressioni quotidiane politiche e di mercato, Jackson Hole “permette ai partecipanti di fare un passo indietro e sfidare i loro presupposti e questa è una componente chiave del successo del Simposio”, sostiene la Presidente della Federal Reserve Bank di Kansas City, Esther George. Ogni anno il simposio ha un tema. Quello di quest’anno è stato “Macroeconomic Policy in an Uneven Economy” ovvero le politiche macroeconomiche in un’economia squilibrata. Dal 2007 al 2012, Ben Bernanke – allora a capo della Fed – utilizzò quest’importante occasione per importanti annunci di politica monetaria. Nel 2010, in particolare, lanciò il secondo quantitative easing, nel 2012 il terzo.
JACKSON HOLE NELLE PAROLE DEGLI ULTIMI 42 ANNI
I primi eventi furono dedicati all’agricoltura. Paul Volcker, allora presidente della Fed, fu l’ospite d’onore che inaugurò la presenza dei massimi banchieri centrali. Nel corso degli anni i mercati hanno guardato a quest’occasione per carpire cosa i banchieri metteranno sul tavolo. Una delle leve della politica monetaria è infatti la comunicazione al mercato: preparare le borse e gli investitori alle decisioni che verranno ufficializzate poi nelle sedi opportune, ovvero le riunioni dei diversi comitati delle banche centrali. Tra i governatori che hanno rubato la scena al Simposio, c’è anche Mario Draghi
IL DISCORSO DEL 2014 DI MARIO DRAGHI
Proprio a Jackson Hole, il 22 agosto 2014, il Presidente della Banca centrale europea Draghi per la prima aprì a un «vasto programma di investimenti» europei e a politiche monetarie più morbide. C’è «bisogno di azione sia dal lato della domanda che dell’offerta, sia a livello europeo che nazionale. Senza una domanda aggregata più alta, rischiamo maggiore disoccupazione strutturale, disse Draghi. Ma «le politiche per stimolare la domanda aggregata devono essere accompagnate da riforme nazionali strutturali».
IL TAPERING SOFT E LA RICONFERMA DI POWELL
Jerome Powell quest’anno ha trovato un giusto equilibrio tra i falchi, sempre più numerosi (anche BlackRock chiede lo stop alla liquidità) e coloro che mettono in guardia dai rischi che piò comportare un cambio di rotta. Nel 2013 l’annuncio dell’aumento degli acquisti di titoli della Fed fece scendere drasticamente i mercati dei Paesi emergenti. Powell ha trovato una quadra confermando il prossimo avvio del tapering in versione soft.
Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg e da affariitaliani.it, che cita alcune fonti vicine al dossier, i consiglieri economici del presidente degli Stati Uniti Joe Biden hanno raccomandato la conferma di Powell alla FED per un secondo mandato,bilanciata con la nomina dell’ex sottosegretaria al Tesoro per gli affari internazionali dell’amministrazione Obama ,Lael Brainard alla vicepresidenza, che la sinistra Dem considerava una potenziale candidata alternativa a Powell.