Antonio Rodinò di Miglione – già consigliere parlamentare del Senato della Repubblica e docente di materie storico-giuridiche alla LUMSA di Palermo – in occasione di un incontro di studio presso Palazzo Caetani, alle Botteghe Oscure, bellissima e storica sede della prestigiosa Fondazione “Camillo Caetani”, di cui è Presidente, ci ha fatto l’altissimo onore di donarci in anteprima il suo ultimo lavoro.
Si tratta di un volume poderoso (Palombi editore, Modena, 697 pagine), “Tra storia e storie – I Rodinò una famiglia calabrese dal XVI secolo ai nostri giorni”, che verrà presentato domani sera nei giardini di Villa Giulia, la dimora calabrese della nobile famiglia.
Rodinò di Miglione ha dato ordine alla ricerca di una vita sulla storia della famiglia, cercando per ogni personaggio ed evento, rigorosi riscontri storici, senza mai indulgere all’auto celebrazione.
Il risultato è un volume denso di notizie che arricchisce non soltanto la storia della Calabria, ma quella d’Italia, per la presenza della famiglia, nel corso dei secoli, anche a Napoli e a Roma.
GIULIO RODINÒ E DON LUIGI STURZO
Sarebbe interessante una sia pure veloce carrellata tra personaggi ed eventi di indubbio interesse e suggestione, da fra’ Vincenzo Rodinò e i suoi incontri con fra’ Tommaso Campanella, a Gaetano, protagonista della Repubblica napoletana del 1799 ed a tanti altri.
Ma lasciamo al lettore e allo studioso di storia la scoperta di uomini e fatti, che grazie anche alle ricchissime tavole che compendiano il volume e ai poderosi indice dei nomi e indicazione delle fonti archivistiche e bibliotecarie, potrà meglio orientarsi nella lettura.
Ci ha molto colpito – e su questi anche in omaggio al fondatore del quotidiano che ci ospita vorremmo incentrare l’attenzione – la figura di Giulio Rodinò (1875-1946), del suo ruolo politico e di governo (fino alla soluzione dell’Aventino, dopo il delitto Matteotti e la fine concreta della democrazia), del suo contributo alla nascita del Partito Popolare, forte di un’amicizia con Don Sturzo, che datava fin dal 1902.
Di grande significato – anche perché veniva così riconosciuto al Rodinò un ruolo di primo piano nella non accettazione del fascismo – la lettera che De Gasperi gli scrisse il 12 settembre 1925:
«Carissimo Giulio, quando sia in sorte di passare attraverso a cataclismi storici – come quello del decennio – e quando la realtà non offre mete sicure e mezzi di sicuro rendimento, la storia ammaestra che bisogna ubbidire ad un unico criterio: vivere, vivere e durare: come uomini e come forze politiche.
Finché saremo a credere nelle stesse idealità, a volere gli stessi fini, ed a fidare insieme nell’avvenire, la vittoria dell’avversario non sarà mai completa, e la rivincita sarà in marcia.
Un’affettuosa stretta di mano dal tuo Alcide».
Parole profetiche, che videro il Rodinò attivissimo nella Democrazia Cristiana dopo la caduta del fascismo, con ruoli di responsabilità e con impegno fino al suo decesso.
500 ANNI DI STORIA MERIDIONALE
Una lettura, insomma, che può interessare non solamente lo storico che troverà certamente nuove fonti di ricerca sulla vasta materia trattata (mezzo millennio di autentica storia meridionale), ma anche il politico ed il lettore curioso: millanta, infatti, i motivi per leggere il libro.
Presenteranno il volume: Luigi Lombardi Satriani, professore emerito dell’Università “La Sapienza” di Roma, uno dei massimi esponenti della cultura calabrese; il Prof. Vincenzo Naymo, docente universitario di storia, specializzato sul Regno di Napoli in età moderna (in particolare secoli XVI e XVII); Giovanni Russo, direttore della Biblioteca e del Museo di Polistena, autore di numerose pubblicazioni di storia e di tradizioni popolari, Deputato di Storia Patria per la Calabria.
Presente ovviamente l’Autore, modererà il dibattito Marina Formica, professore ordinario di Storia moderna presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Roma «Tor Vergata», che non farà mancare il suo contributo.