mercoledì, 18 Dicembre, 2024
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Green Pass. Scuola, Sinopoli (Flc-Cgil): i I tamponi siano gratuiti le risorse ci sono

È scontro duro tra sindacati della scuola e l’associazione dei presidi. Il disappunto nasce dal fatto che su tamponi e Green Pass i presidi abbiano chiesto ed ottenuto tamponi a pagamento per tutti gli insegnati
e soprattutto, in modo indiretto, dipinto i sindacati come difensori delle ragioni dei no vax.

ATTACCHI INACCETTABILI

In queste ore la replica dei sindacati. Tra queste quelle di Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil.

“Alla luce delle dichiarazioni del Ministro Bianchi, al quale esprimiamo solidarietà per gli attacchi ricevuti, circa i contenuti del protocollo”, osserva Sinopoli, “firmato dalla maggioranza delle organizzazioni sindacali sul quale anche l’Associazione nazionale presidi, aveva espresso condivisione salvo cambiare posizione la mattina dopo, vorrei evidenziare che non è ammissibile per nessuna controparte in nessuna condizione interpretare unilateralmente un accordo”.

Risorse disponibili Per il segretario generale della Federazione lavoratori della cultura, “Il testo parla chiaramente di risorse disponibili anche per sostenere il costo dei tamponi anche se in via indiretta attraverso convenzioni con Asl o altre strutture”, prosegue Sinopoli, “Certamente la norma dovrà essere tradotta in soluzione pratiche. Esistono per questo sedi opportune, ma sono le parti a condividere le modalità, non una parte sola. Ribadiamo poi che tutta la polemica in parte orchestrata per rappresentare il sindacato come addirittura contrario ai vaccini è strumentale e inaccettabile”.

TAMPONI GRATUITI
La posizione dei sindacati è nota e punta a dare garanzie per tutti.

“È del tutto chiaro”, rileva il segretario generale Flc Cgil, “che la scelta del Green pass come abbiamo detto fin da subito, avrebbe dovuto comportare anche la gratuità dei tamponi che sono nei fatti una ‘opzione
obbligatoria’ per chi non può o non vuole vaccinarsi. Qui non c’entra nulla essere no vax ma si tratta di una ovvia questione collegata all’assurdità di far ricadere sui lavoratori, peraltro un numero esiguo
e ben al di sotto del 15 % della categoria, i costi delle mancate scelte del governo che avrebbe potuto introdurre da subito l’obbligo vaccinale. Non lo ha fatto perché la maggioranza che lo regge sarebbe implosa.Bisogna dire la verità”.

POCA CHIAREZZA POLITICA
Ad irritare il sindacato, inoltre, è la mancanza di chiarezza politica che permette poi interpretazioni di comodo e contraddittorie.

“Ridurre questa complessa vicenda e tutto il protocollo a quello che leggiamo su molti media tra favorevoli e contrari al green pass nei luoghi di lavori”, commenta polemico Sinopoli, “è funzionale ad occultare queste mancanza di chiarezza politica. Per altro, lo ribadiamo, ci siamo impegnati affinché il governo rendesse disponibili più investimenti per la scuola in presenza che purtroppo non si realizzerà solo con la vaccinazione del personale. Questo tuttavia, pur essendo acquisito nel protocollo, è scomparso dalle cronache. Facciamo il nostro lavoro”, conclude il segretario della Flc-Cgil, “con serietà e nell’interesse della scuola e non ci facciamo intimidire né condizionare da nessuna campagna denigratoria”.

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Barbara Braghin

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